
Cos’è l’acquaticità per i più piccoli
L’acquaticità,chiamata anche nuoto neonatale,rappresenta il primo incontro dei bimbi con l’acqua. Un neonato,salvo condizioni particolari,può immergersi già pochi giorni dopo la nascita,anche se i corsi iniziano di solito fra il terzo e il sesto mese e proseguono fino ai trentasei. Le lezioni, svolte in vasche con livello ridotto e temperatura stabile di circa 32 °C, consentono ai piccolissimi di ritrovare sensazioni molto simili a quelle sperimentate nell’utero.
Perché entrare in acqua nei primi mesi
Il contatto con l’elemento liquido stimola udito, tatto, vista e favorisce l’orientamento.I neonati, circondati da suoni ovattati e dal lieve movimento dell’acqua calda, affinano la percezione del proprio corpo, imparano a modulare il respiro e sviluppano riflessi di galleggiamento naturali. Tale esercizio motorio richiede energia e, di conseguenza, il sonno notturno diventa più profondo mentre l’appetito si stabilizza.
Il gioco, chiave dell’apprendimento
L’istruttore, attraverso attività ludiche, trasforma ogni spostamento in un’occasione di scoperta. Il bambino,guidato da sorrisi e oggetti colorati, acquisisce fiducia, migliora la coordinazione e costruisce un rapporto sereno con l’acqua. La presenza costante di un adulto di riferimento accentua la sicurezza emotiva e rafforza il legame affettivo.
Benefici per mamme e papà
spesso è il papà a indossare il costume, colmando quelle ore che nelle prime settimane sono monopolizzate dalla mamma.L’immersione condivisa offre un momento di esclusività, dove il contatto pelle a pelle, il galleggiamento e le coccole creano complicità. Anche i genitori che temono la piscina possono sentirsi a proprio agio: l’acqua bassa e la temperatura confortevole rendono l’ambiente accogliente.
Quando rimandare la prima lezione
Prima di iscrivere il bebè, è sempre indispensabile confrontarsi con il pediatra, perché ogni bambino possiede una propria storia clinica. Chi è soggetto a frequenti otiti, congestione nasale o broncospasmi potrebbe aver bisogno di più tempo. Un parere medico chiarisce se le vie respiratorie sono pronte a sopportare l’umidità dell’ambiente.
Attenzione ai prodotti di sanificazione
La disinfezione delle piscine, effettuata di norma con il cloro, può generare sottoprodotti irritanti quando il dosaggio non è ottimale. Alcune strutture riducono la concentrazione di cloro adottando sistemi a ozono o lampade UV. Esistono anche impianti che utilizzano bromo o acqua salata (quest’ultima, tuttavia, si trasforma comunque in cloro durante il processo). Informarsi con il gestore sui metodi di trattamento permette di evitare spiacevoli sorprese, in particolare nei piccoli predisposti a manifestazioni asmatiche.
Cosa mettere nello zaino per la piscina
Al momento di varcare gli spogliatoi servono pochi accessori specifici: un pannolino contenitivo da piscina per il neonato, un morbido accappatoio oppure un ampio asciugamano, e per il genitore costume, ciabatte e cambio asciutto. Un cappellino in spugna o una cuffietta aiutano a preservare il calore corporeo fuori dall’acqua, mentre un delicato detergente neutro facilita la doccia post-lezione.
La semplicità dell’attrezzatura dimostra che, per assaporare i benefici del nuoto neonatale, bastano davvero pochi gesti e un grande desiderio di condividere un’esperienza unica con il proprio bambino.











