
Origini di un itinerario leggendario
Nel 1965 nasceva la Pennine Way, primo sentiero a entrare a far parte dei National Trails del Regno unito. L’itinerario parte dal villaggio di Edale, nel Derbyshire, e raggiunge Kirk Yetholm,a ridosso della Scozia. Lungo oltre 400 chilometri, la traccia ricalca antiche mulattiere percorse per secoli da allevatori e commercianti che univano paesi sperduti, brughiere e pascoli battuti dal vento.
Dal Peak District al Vallo di Adriano
Chi imbocca la Pennine Way entra subito nel cuore verde dell’Inghilterra. Nel Peak District le colline erbose si susseguono fino a perdersi all’orizzonte. Superate queste alture, il cammino prosegue negli Yorkshire Dales, dove il paesaggio alterna muretti a secco, fiumi cristallini e vallate incise dal tempo. Si arriva poi nel Northumberland, dove le pietre del Vallo di Adriano ricordano la frontiera più a nord dell’antica roma. Circa il trenta per cento del percorso segue selciati di ciottoli, mentre il resto si dipana su sentieri di torba ben segnalati.
Sul tetto dei Monti pennini
Il punto più elevato della via è il Cross Fell, modesta vetta di 893 metri ma capace di offrire panorami sconfinati.Qui le nuvole corrono veloci e un vento teso costringe spesso a stringere il cappuccio dell’impermeabile. Nonostante l’altitudine ridotta,il clima può cambiare in pochi minuti: anche in pieno luglio la temperatura cala sotto i 10 °C quando passa un fronte umido proveniente dall’oceano.
Allenamento e tempi di percorrenza
L’assenza di dislivelli estremi rende la Pennine Way accessibile a molti,ma la distanza complessiva richiede resistenza. Un’escursionista allenato copre l’intero cammino in due o tre settimane; chi preferisce assaporare con calma ogni tappa può suddividerlo in segmenti di pochi giorni.
Accoglienza lungo il sentiero
Ostelli della rete YHA, piccoli bed and breakfast a conduzione familiare e intime guesthouse punteggiano il tracciato. Nei mesi estivi la prenotazione anticipata è quasi obbligatoria. Il campeggio in libertà non è consentito,tuttavia alcuni terreni agricoli e campeggi ufficiali permettono di piantare la tenda previo permesso del proprietario.
Quando partire e cosa mettere nello zaino
Tra maggio e settembre i sentieri risultano generalmente asciutti e le ore di luce superano le sedici al giorno. In autunno la brughiera si tinge di porpora, ma le piogge aumentano e il vento si fa più pungente. Nello zaino non devono mancare scarponi impermeabili, strati termici, giacca antipioggia, mappa cartacea dettagliata, torcia frontale, kit di pronto soccorso, cibo energetico e pastiglie per purificare l’acqua. In molti tratti il segnale telefonico scompare, perciò conviene comunicare l’itinerario a un contatto di fiducia prima di partire.











