
L’aria frizzante che accoglie alla stazione
Il viaggio in treno da Tokyo verso Nikkō parte dai quartieri di Asakusa o Ueno e attraversa campagne dorate, fiumi serpeggianti e colline coperte di alberi sempre più fitti. Una volta oltrepassato il cartello che annuncia l’arrivo, si avverte subito un profumo di cedro e resina. L’atmosfera è sospesa.Pare di entrare in un’epoca diversa, dove il ritmo rallenta e lo sguardo si riempie di verde.
Passeggiata tra i santuari avvolti dal bosco
il cuore spirituale della città è il Toshogu Shrine, un complesso di edifici in legno decorati con intagli dorati che custodisce il mausoleo di Tokugawa Ieyasu, lo shōgun che unificò il Giappone nel XVII secolo. le colonne finemente dipinte riflettono la luce, mentre draghi scolpiti sembrano animarsi al passaggio delle nuvole. Proseguendo lungo il viale di pietra, appare il Shinkyo Bridge, ponte color vermiglio sospeso sul fiume Daiya. La leggenda narra che un monaco abbia evocato serpenti per creare un valico sicuro fra le montagne. In autunno il contrasto fra il rosso del ponte e il giallo-arancio degli aceri regala scatti che paiono dipinti.
Il fragore della Cascata Kegon
Pochi chilometri più avanti, il rombo costante della Cascata Kegon accompagna il cammino dei visitatori. L’acqua precipita da circa 97 metri, avvolta da rocce coperte di muschio e da fronde che, a ottobre, mutano in un mosaico di rosso, oro e verde scuro. Le goccioline sospese nell’aria si posano sui capelli, regalando un brivido di frescura mentre lo sguardo segue il salto argenteo fino al laghetto sottostante.
Il silenzio specchiato del Lago chuzenji
Salendo ancora, la strada raggiunge il bordo del Lago Chuzenji, formato secoli fa dal vulcano Nantai. Le sue acque quiete riflettono il cielo e le montagne circostanti come uno specchio immobile. Nei giorni limpidi il panorama diventa quasi mistico.Quando gli aceri si accendono di rosso fuoco durante il momiji, ogni onda pare tratteggiata da un pennello.
Sapori di yuba e il relax nell’onsen
Dopo una mattinata di sentieri, un piatto di yuba – la pellicola sottilissima che affiora quando si riscalda il latte di soia – ristora il viaggiatore. Può essere gustata in brodo caldo,fritta in croccanti sfoglie o avvolta come delicato involtino. Il pomeriggio scivola poi in un onsen con vista sui cedri.L’acqua termale, a circa 40 °C, avvolge il corpo, mentre il vapore si fonde con l’odore resinoso del bosco.
Quando il foliage trasforma la montagna
Da metà ottobre ai primi di novembre, l’intera area di Nikkō diventa una tavolozza naturale. Il momiji tinge sentieri,torrenti e templi di tonalità che variano dal cremisi al bronzo,fino al verde cupo dei sempreverdi. Ogni passo regala una nuova prospettiva, ogni angolo sembra dipinto.












