
Un capolavoro di ingegneria incastonato tra le alpi
Tra le cime che superano i tremila metri, la diga di Place Moulin si erge con i suoi 155 metri di altezza, nata fra il 1955 e il 1965 per sbarrare le acque del torrente Buthier. Il muro curvilineo in cemento disegna un bacino di oltre 4 chilometri che, in base alla luce e alla stagione, si colora di un azzurro profondo. Chi percorre la strada regionale verso Bionaz vede apparire, all’improvviso, una struttura tanto imponente quanto armoniosa: la mano dell’uomo si fonde con l’ambiente alpino, trasformando un impianto idroelettrico in uno dei panorami più sorprendenti delle Alpi.
Passeggiate d’autunno lungo lo specchio d’acqua
Dal parcheggio accanto al coronamento della diga parte un antico tracciato di servizio, oggi sentiero pianeggiante. in circa un’ora e mezza si raggiunge il rifugio Prarayer a 2005 metri, camminando tra boschi di larici che in autunno si tingono di oro e rame. I ponticelli in legno e le radure improvvise regalano scorci sul blu intenso del lago, mentre le cime innevate del mont Collon e del Mont Brûlé si specchiano nell’acqua. Chi desidera proseguire può salire verso i ghiacciai; chi preferisce la quiete può fermarsi sulla terrazza del rifugio,respirando l’aria frizzante e osservando le sfumature del foliage.
Tra silenzio e autenticità: l’anima della Valpelline
La Valpelline rimane una delle zone più genuine della regione, lontana dal turismo di massa. Il tempo scorre lento,il fruscio dell’acqua sovrasta ogni rumore e la montagna si svela nella sua forma più vera. La diga diventa così punto di partenza per escursioni ma anche luogo di contemplazione: qui ci si allontana dalle folle e si ritrova il contatto con la natura.
Come raggiungere il lago e quando visitarlo
Da Aosta si imbocca la strada regionale SR28 della Valpelline, attraversando borghi in pietra fino a Bionaz, a circa 30 chilometri. Un ampio spiazzo accoglie le auto proprio accanto alla diga. Il periodo ideale va da settembre a fine ottobre, quando il lago passa dal verde smeraldo al turchese, incorniciato da larici fiammeggianti.












