
Un debutto alla Festa del cinema e l’appuntamento su Rai 1 nel 2026
La serie Prima di Noi prende vita al festival del Cinema di Roma e approda poi in prima serata su Rai 1 nel 2026. La regia porta la firma di Daniele Luchetti insieme a Valia Santella, mentre la produzione è affidata a Wildside, società del gruppo Fremantle in collaborazione con Rai Fiction e in associazione con Rai Com.
Da un romanzo che unisce micro e macro-storia
L’ispirazione arriva dall’omonimo volume di Giorgio Fontana pubblicato da Sellerio Editore. Nel romanzo,come nella trasposizione televisiva,la grande Storia si intreccia con la vicenda di una sola famiglia. Il racconto copre l’arco temporale che va dal 1917 al 1978, rispecchiando i mutamenti di un’intera nazione.
Nadia Tassan, il fulcro del racconto
La trama si apre tra le cime del Friuli nel 1917. La giovanissima Nadia Tassan, interpretata da una strepitosa Linda caridi, lavora la terra con la madre, la nonna e la sorella minore, in attesa del ritorno dei tre fratelli partiti per la guerra. L’irruzione di Maurizio Sartori – un soldato provato, affamato e taciturno, a cui dà volto Andrea arcangeli – sconvolge per sempre la sua esistenza.
Un intreccio di amori, fughe e ritorni
L’amore per quel ragazzo silenzioso inaugura un percorso fatto di matrimoni, figli e nipoti. Nadia diventa madre di tre personalità molto diverse: il fragile e generoso Domenico (interpretato da Luca Di Sessa), l’affidabile Gabriele (da giovane Leonardo Cesaroni, da adulto Maurizio Lastrico) e l’irrequieto Renzo (da ragazzo Alessandro Bedetti, da adulto Matteo Martari).
Una famiglia dentro la Storia d’Italia
dalle trincee della Grande Guerra al crepuscolo degli anni di piombo,la famiglia Sartori incrocia il fascismo,la Seconda Guerra Mondiale,il boom economico vissuto nella fervente Torino operaia,la contestazione studentesca e le tensioni degli anni Settanta. Daniele Luchetti sottolinea come si tratti di «persone che faticano a mettere insieme due pasti al giorno e che subiscono le ingiustizie di guerre, dittatura e precarietà, pur avendo alle spalle una grande storia e nessuna certezza nel presente».
Un cast corale per un grande affresco
Accanto ai protagonisti compaiono Diane Fleri, Benedetta Cimatti, Romana Maggiora Vergano, Elena Lietti, Fausto Maria Sciarappa e molti altri. L’obiettivo comune è dare voce a chi non ha lasciato monumenti, romanzi o canzoni, ma ha contribuito a costruire ciò che oggi chiamiamo Italia.
Costruttori e distruttori, chi resta e chi parte
La cosceneggiatrice Valia Santella, affiancata da Giulia Calenda, spiega che all’interno dei sartori convivono due anime: chi, nonostante guerre e povertà, continua a edificare e chi, schiacciato dal dolore, finisce per demolire se stesso e gli altri. In quelle dinamiche si ritrovano le storie di infinite altre famiglie.











