
una sfida ancora aperta
Durante l’assemblea generale ECA di Roma, Sara Gama ricorda che in Italia «c’è ancora molto da fare». L’ex capitana della Juventus e della Nazionale, oggi vice presidente AIC, evidenzia come la base di tesseramento resti limitata, nonostante la passione sia in aumento.
Dal vertice di Roma l’appello a club e istituzioni
La difensora triestina sottolinea che il cosiddetto campionato elite riveste un ruolo decisivo,tuttavia senza un ampliamento della piramide rischia di diventare un’isola felice. Serve che ogni società, a qualsiasi livello, apra un proprio settore femminile – dai settori giovanili alle prime squadre – affinché le tante ragazze desiderose di calcare i campi trovino davvero una porta aperta.
Investimenti e percorsi: la ricetta della ex capitana
Secondo Gama, il sostegno economico non basta se non accompagnato da percorsi ben definiti. È indispensabile che i club sviluppino un vero e proprio piano aziendale dedicato alla crescita del calcio femminile, investendo non solo in risorse finanziarie ma anche in strutture, formazione tecnica e scouting. L’eredità del recente Europeo, conclude la vice presidente AIC, non deve disperdersi: «Quell’onda lunga va sfruttata per aumentare il numero di tesserate e consolidare il movimento».











