
Dalle sale della Frick alle vetrine del Kimbell
Da domani la Frick Collection di New York accoglie circa settanta capolavori del Tesoro del Santo Sepolcro. Dopo l’esposizione sulla Fifth Avenue,le stesse opere viaggeranno verso il Kimbell Museum di Fort Worth,in Texas,dove resteranno da marzo a giugno. Argenti dorati, calici impreziositi da smeraldi e diamanti, torchieri monumentali e crocifissi tempestati di lapislazzuli offriranno al pubblico statunitense un assaggio di uno dei patrimoni più ricchi della cristianità.
Un tesoro celato in piena luce
Per secoli questi oggetti liturgici furono custoditi all’interno del Convento di San Salvatore dai francescani, i quali li impiegarono esclusivamente nelle celebrazioni religiose più solenni. Il loro valore intrinseco – oro, argento e pietre preziose – li avrebbe condannati alla fusione se non fossero rimasti “nascosti in bella vista” tra le mura del convento.
La riscoperta negli anni Ottanta
Negli anni Ottanta lo storico dell’arte Alvar González-Palacios, formatosi a Firenze presso Roberto longhi, rintracciò negli archivi napoletani documenti che facevano riferimento a donazioni regali destinate al santo Sepolcro. Quando bussò alle porte del convento-fortezza, i frati esitarono. Alla fine svelarono una stanza remota: il ricercatore comprese subito di trovarsi davanti a un corpus straordinario, mai catalogato né studiato in modo sistematico.
Regine e re in gara di magnificenza
Le vetrine della mostra restituiscono l’atmosfera di quella scoperta. Sei maestosi candelabri offerti da Carlo II di Spagna, realizzati a Messina da Pietro Juvarra con i figli Sebastiano ed Eustachio, dialogano con un crocifisso napoletano che intreccia oro, quarzi, rubini e smeraldi. Ogni corte europea cercò di superare la precedente in splendore, contribuendo a rendere inestimabile il tesoro della Chiesa madre della Cristianità.
Un destino museale a Gerusalemme
Al termine del tour americano, gli arredi torneranno nella Città Vecchia di Gerusalemme, dove nel 2028 aprirà un nuovo museo voluto dall’allora Custode di Terra Santa, il cardinale Pierbattista Pizzaballa. Secondo padre Stéphane milovitch, direttore dell’ufficio beni culturali della Custodia, l’identificazione, la catalogazione e la digitalizzazione completate negli ultimi anni garantiranno finalmente la conservazione sicura di un patrimonio che, in Europa, avrebbe rischiato saccheggi e dispersioni durante conflitti e rivoluzioni.
Un addio e un nuovo inizio per la Frick
La tappa newyorchese chiude anche il capitolo professionale di Xavier Salomon,vicedirettore della Frick,che da novembre assumerà la direzione del Museo gulbenkian di Lisbona. L’appuntamento con i tesori francescani offre dunque alla città un saluto in grande stile, suggellando l’incontro fra la storia millenaria di Gerusalemme e l’eclettico panorama museale degli Stati Uniti.











