
L’ultimo saluto nella sua casa di Monaco
È calato il sipario questa sera sulla vita di Remo Girone. L’attore, che aveva compiuto 76 anni, si è spento improvvisamente nell’abitazione di Monaco, dove risiedeva insieme alla moglie Vittoria.
Gli inizi tra Africa ed Europa
Il primo dicembre 1948 vedeva la luce ad Asmara, in Eritrea, da genitori italiani stabilitisi nella colonia africana. A tredici anni il giovane Remo rientrava a Roma portando con sé l’amore per il palcoscenico, sbocciato già in piccole compagnie locali.
Il successo di Tano Cariddi
Il grande pubblico lo scopriva nel 1987, quando entrava nel cast de La piovra 3 indossando i panni del temuto, ma complesso, Gaetano “Tano” cariddi. Quel personaggio, destinato a lasciare il segno fino alla settima stagione, lo trasformava in una delle prime icone della fiction italiana.
Palcoscenico e grande schermo
Pur legato indissolubilmente alla televisione, Girone non abbandonava mai il teatro, dove esprimeva al meglio la propria intensità. La carriera cinematografica iniziava con il ruolo da protagonista ne Il gabbiano diretto da Marco Bellocchio, per poi proseguire con interpretazioni come Enzo Ferrari in Le Mans – la grande sfida e l’apparizione ironica in Benvenuto presidente accanto a claudio Bisio.
Altro piccolo schermo, altre storie
Dopo La piovra, la sua presenza animava numerosi sceneggiati: Lo scialo, Una vittoria, Dalla notte all’alba, Carlo Magno, Morte di una strega, Dio vede e provvede, Fantaghirò 5, Morte di una ragazza perbene, L’elefante bianco, Il Grande Torino, Questa è la mia terra e la serie Diritto di difesa.
Le luci del teatro, le telecamere della televisione e gli obiettivi del cinema si abbassano ora su un artista che rimarrà vivo nei ricordi di chi ha amato la sua voce roca e lo sguardo penetrante.












