
Un tuffo nella tradizione visiva nipponica
Dal 20 novembre al 6 aprile, le sale del Museo Civico Archeologico di Bologna si trasformano in un caleidoscopio di forme e cromie, ospitando “graphic Japan”, la prima ampia rassegna italiana dedicata all’evoluzione della grafica giapponese. Curata da Rossella Menegazzo con Eleonora Lanza, l’iniziativa intreccia oltre due secoli di creatività, muovendo dalle raffinate ukiyoe dell’epoca Edo fino ai più recenti manga e ai poster che colorano le metropoli contemporanee di Tokyo.
I quattro percorsi espositivi
Il viaggio è suddiviso in quattro nuclei tematici – Natura, Figure, Segno, Giapponismo contemporaneo - e riunisce più di duecento pezzi fra libri illustrati, silografie, album, manifesti e locandine. Il visitatore è chiamato a esplorare una narrazione sia cronologica sia tematica che abbraccia calligrafia, design, tipografia, teatro, moda, cinema e fumetto, mettendo in luce come il segno giapponese mantenga una continuità stilistica pur reinventandosi di continuo.
Maestri, tecniche, materiali
Le tavole immaginifiche di Katsushika Hokusai,indiscusso maestro della silografia,aprono la scena con vedute che trascendono i confini del reale. Accanto a esse, i delicati katagami, matrici traforate usate per tingere i tessuti, dialogano con manifesti moderni dove il minimalismo incontra la cultura pop. L’alternanza fra carta pregiata, pigmenti naturali, inchiostri digitali e supporti industriali sottolinea una costante attenzione alla materia, elemento che rende la grafica nipponica immediatamente riconoscibile nel panorama mondiale.
Dialogo tra passato e presente
Fra le vetrine si percepisce l’energia di una tradizione che ha saputo valicare i confini nazionali per influenzare l’arte globale. Gli alfabeti calligrafici incontrano i balloon dei fumetti, mentre i motivi decorativi dei kimono si riflettono nei layout pubblicitari del periodo post-bellico. Così,ogni opera diventa parte di un mosaico che racconta il dinamismo di un Paese capace di unire sapienza artigianale e innovazione creativa senza mai perdere la propria identità visiva.












