
Arrivare e sentirsi altrove
Sbarcando a Symi,la prima immagine che colpisce è quella del porto di Gialos,un anfiteatro di facciate neoclassiche dipinte in tinte corallo,ocra,smeraldo e lavanda. Da Rodi il traghetto impiega poco più di un’ora; il tragitto consente di scorgere, già dal mare, la scenografia di scalinate di pietra che si arrampicano verso Chorio. Chi volesse un’alternativa, può decollare verso Kos e salpare da lì, seppure con collegamenti meno frequenti.
La tavolozza architettonica di Symi
Dimenticate il classico bianco-blu cicladico. qui i tetti sono rosso cardinale, i portoni lilla, le persiane azzurre. Ogni stretta viuzza custodisce l’eredità dei costruttori di spugne, dei falegnami che ancora intagliano barche in legno, dei mercanti che rientravano dall’Asia Minore con pigmenti vivaci.È questo miscuglio di storie che regala all’isola la sua inconfondibile vitalità.
Passeggiare tra mare, storia e silenzio
La celebre Kali Strata, antica scalinata in pietra, collega la zona portuale al nucleo medievale.Salendo, lo sguardo spazia sui gozzi colorati ormeggiati sotto: al crepuscolo, la luce radente tinge tutto d’oro e la calma avvolge le taverne sul litorale. Poco più in alto emergono i resti della fortezza dei Cavalieri di San Giovanni, baluardo che veglia su lidi cristallini come Nanou, fatta di ciottoli chiari, e la più selvaggia Agios Georgios Dysalonas, incastonata sotto falesie vertiginose, paradiso per chi pratica snorkeling.
Tesori spirituali e culturali
Sul versante meridionale, il monastero di Panormitis, dedicato a San Michele Arcangelo, si affaccia su una laguna placida; le sue campane scandiscono il ritmo lento dei pellegrini. Nell’entroterra compaiono minuscole cappelle imbiancate, segni di un passato bizantino ancora vivo.I curiosi di storia possono visitare il museo archeologico o quello bizantino, piccoli scrigni di reperti che raccontano millenni di scambi nel Dodecaneso.
Sapori che parlano di mare
Sedersi a tavola significa incontrare il Symiako garidaki, gamberetto locale fritto intero fino a diventare croccante; segue il polpo alla brace con olio extravergine e succo di limone di collina. Chi possiede il palato dolce assaggi gli akoumia, bocconcini di riso, arancia, ouzo e cannella serviti caldi con miele, oppure il delicato misokofti al fico d’India. In accompagnamento scorrono vini bianchi da uve autoctone e liquori artigianali, anch’essi profumati di fico d’India, che amplificano ogni sfumatura gastronomica.
Quando il giorno sfuma nella notte
Molti visitatori rientrano a Rodi entro sera, ma chi decide di trascorrere la notte scopre un’altra faccia di Symi: lampioni soffusi, chiacchiere sommesse, riflessi delle barche che dondolano nell’acqua scura. In quel momento la piccola isola, ormai libera dal via vai dei turisti giornalieri, ritrova la sua autenticità più pura e svela perché rimane una delle gemme meno affollate e più seducenti di tutta la Grecia.












