
Un arcipelago nascosto tra Australia e Hawaii
Nel cuore del Pacifico si estende Tuvalu, minuscola nazione corallina formata da nove lembi di terra che spuntano solo qualche metro sopra il mare turchese. Raggiungerla significa volare per oltre mille chilometri dalle Fiji, l’unico scalo collegato grazie ai tre voli settimanali che atterrano all’aeroporto di Funafuti.
Un aeroporto che diventa piazza
Quando l’ultimo aereo riparte, la pista di Funafuti si trasforma nel salotto all’aperto della comunità: i bambini organizzano partite di calcio, i giovani improvvisano set di pallavolo, le famiglie chiacchierano avvolte dal vento salmastro. Un’immagine impensabile in metropoli come Roma, Firenze o Napoli, da cui ogni anno passano milioni di viaggiatori.
Fragilità climatica e vita quotidiana
Gli specialisti di climatologia avvertono che l’innalzamento del livello del mare potrebbe sommergere questi atolli entro pochi decenni. Gli appena 12 000 abitanti, legati alla pesca e alla piccola agricoltura, vivono sapendo che l’oceano, fonte di sostentamento, rappresenta anche la minaccia più grande.
Il racconto di Edu, noto come Brújula y Tenedor
Nel 2025 il creatore di contenuti spagnolo Edu atterra su tuvalu e filma la vita di tutti i giorni. Mentre cammina in mezzo alla pista ancora calda, spiega che non esiste alcun pericolo perché un volo arriva solo ogni due o tre giorni. Le sue immagini mostrano palme, sabbia abbagliante, barche leggere che scivolano su lagune cristalline, donne intente a cucire e pescatori che preparano reti colorate.
Ospitalità senza infrastrutture turistiche
Sull’arcipelago non sorgono resort né ristoranti pensati per i visitatori. Chi atterra si adatta allo stile di vita locale,paga in dollari australiani e dorme in modeste guest-house o in case private. Edu racconta di essere stato invitato da una famiglia a salpare all’alba per pescare e, la sera, a condividere il pasto preparato con il pescato. Durante una notte trascorsa in un bar ricavato da un’abitazione diroccata, la musica riecheggiava forte e ogni presente desiderava scambiare almeno una parola con lo straniero.
Paradiso marino da preservare
Le acque che circondano Tuvalu proteggono una biodiversità sorprendente: banchi di pesci multicolori,tartarughe che nuotano tra coralli vivi,distese di sabbia immacolata mai toccate dal turismo di massa. Allo stesso tempo, quell’autenticità rischia di scomparire insieme al territorio stesso se le condizioni climatiche non cambiano.
Un segreto che resiste nel Pacifico
Meno di 3 000 turisti entrano ogni anno in questo micro-stato, una cifra che le vie di qualunque città europea superano in poche ore. Eppure, tra le lagune di Funafuti si respira un’energia contagiosa, fatta di resilienza, sorrisi sinceri e senso di comunità che rende Tuvalu uno dei luoghi più autentici – e più vulnerabili – del pianeta.












