
Il ritorno del 4 ottobre tra le festività civili
La Camera dei deputati ha appena approvato un disegno di legge che reinserisce nel calendario delle ricorrenze civili il 4 ottobre, solennità dedicata a San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia. L’aula di Palazzo montecitorio ha quindi stabilito che quel giorno,ogni anno,si celebreranno ufficialmente i valori di pace,fraternità,tutela dell’ambiente e solidarietà incarnati dal santo umbro.
Genitori colti di sorpresa: scuole chiuse di nuovo
La decisione è arrivata quando l’anno scolastico era iniziato da pochissimo; molte famiglie, già alle prese con le ferie estive appena concluse e con i prossimi ponti autunnali, hanno reagito con stupore. Diverse mamme e parecchi papà hanno raccontato di non aver ricevuto alcun preavviso e ora devono riorganizzare turni, permessi lavorativi e babysitter per un’altra giornata da trascorrere in casa con i figli.
Una ricorrenza abolita nel 1977 e ora ripristinata
Questa festività non nasce oggi. Venne introdotta nel 1958, poi soppressa nel 1977 durante l’epoca dell’austerity, quando si ritenne indispensabile limitare i giorni non lavorativi per sostenere l’economia nazionale. Il nuovo provvedimento rovescia quella scelta e rilancia l’importanza del patrimonio culturale e spirituale italiano.
Francesco d’Assisi come ponte tra culture
La relatrice della proposta, Elisabetta Gardini, ha ricordato che la figura del santo rimane un simbolo capace di parlare anche a chi non si riconosce in alcuna fede religiosa. L’esempio più citato è l’incontro del 1219 tra Francesco e il sultano al-Malik al-Kamil a Damietta, episodio che continua a ispirare dialogo e reciproco rispetto.Con l’istituzione del 4 ottobre si intende quindi onorare una tradizione che travalica confini confessionali e promuove un messaggio universale.
Implicazioni per studenti e insegnanti
Il calendario scolastico nazionale dovrà ora prevedere una giornata di chiusura in più: lezioni sospese, segreterie ferme, trasporti scolastici ridotti. Alcuni dirigenti stanno valutando se spalmare le ore di lezione su altri giorni, mentre altri ipotizzano di allungare l’anno fino a giugno inoltrato. Ogni regione potrà comunque modulare la propria organizzazione, come già avviene per le altre festività riconosciute.
Il 4 ottobre come occasione di partecipazione civica
Nel testo di legge si invita infine ogni amministrazione comunale a promuovere cerimonie, incontri, iniziative di volontariato e momenti di riflessione sui temi cari al santo: custodia del creato, assistenza ai più fragili, dialogo interreligioso. Si punta dunque a trasformare il giorno festivo non soltanto in una pausa dalle attività ordinarie, ma in un momento di coinvolgimento attivo delle comunità locali.












