
Perché il sale è essenziale nella lavastoviglie
La lavastoviglie nasce per funzionare in qualsiasi casa, ma la presenza di acqua dura in vaste zone di Italia e in molte altre aree delle Isole Britanniche può trasformare un ciclo di lavaggio in un deposito di calcare. Il minerale, costituito in gran parte da carbonato di calcio, si scioglie nell’acqua e si fissa su stoviglie, tubazioni, bracci irroratori e resistenze, compromettendo efficienza e durata dell’elettrodomestico. Il sale rigenerante, versato nell’apposito serbatoio, agisce sullo scambiatore di ioni interno alla macchina e riduce la concentrazione di ioni calcio e magnesio, lasciando l’acqua più “morbida” e prevenendo quelle antiestetiche macchie biancastre sugli utensili.
La durezza dell’acqua e i suoi effetti
Quando il livello di calcare supera la soglia che i produttori di lavastoviglie considerano accettabile, il consumo energetico aumenta, il detersivo fatica a sciogliersi, le stoviglie escono opache e, nel lungo periodo, gli elementi interni si usurano. Alcune zone costiere e molte città dell’entroterra presentano valori superiori a 25 °fH (gradi francesi di durezza). In assenza di sale rigenerante, il depuratore integrato nella lavastoviglie non riesce a trattenere sufficienti ioni calcio; di conseguenza, l’acqua dura penetra nel circuito ad ogni lavaggio.
Cristalli grandi o fini: la differenza che conta
Chi apre la dispensa e trova soltanto il classico sale da cucina potrebbe pensare di usarlo al posto di quello specifico per lavastoviglie. Entrambi sono a base di cloruro di sodio, ma differiscono per dimensione dei cristalli e purezza. Il sale rigenerante possiede grani decisamente più grossi, studiati per sciogliersi lentamente e impedire che il serbatoio si intasi o che le particelle si addensino nel filtro. Il sale alimentare, invece, contiene spesso antiagglomeranti e tracce di iodio o fluoro; tali additivi, se inseriti continuativamente nel circuito idraulico, possono creare fanghi o corrodere le superfici metalliche.
Rischi e raccomandazioni pratiche
L’uso abituale di sale da cucina fine può quindi risultare controproducente. L’intasamento progressivo del serbatoio di rigenerazione blocca il corretto scorrimento dell’acqua e riduce la capacità del dispositivo di addolcimento. Nel giro di pochi mesi, la macchina potrebbe richiedere un intervento tecnico costoso. I produttori raccomandano di controllare la durezza dell’acqua domestica con appositi test e di calibrare la quantità di sale rigenerante di conseguenza, anche se si impiegano pastiglie “tutto in uno”. Se il LED o il sensore di livello indica che il serbatoio è vuoto, va riempito con sale specifico, non con il comune condimento da tavola.











