
L’obbligo legale vale per tutti i sedili
Il Codice della Strada italiano stabilisce da anni che la cintura debba essere agganciata su ogni seduta, senza distinzioni fra posti anteriori o posteriori. Non si fanno eccezioni neppure per brevi tragitti all’interno dei centri abitati. L’avvocato Giuseppe Di Palo, che online chiarisce spesso questi temi, ripete che la regola “vale sempre”. Chi viene sorpreso con la cintura slacciata incorre in una contravvenzione che può superare qualche decina di euro, e gli agenti – siano essi polizia locale, polizia stradale o altre forze dell’ordine - sono tenuti a contestarla sul momento.
Il promemoria elettronico delle auto moderne
Nelle vetture costruite negli ultimi quindici anni, sul sedile anteriore si trovano sensori che attivano un insistente avviso sonoro e una spia rossa quando il passeggero dimentica di fissare la cintura. I modelli immatricolati negli ultimi cinque anni estendono il controllo anche alla fila posteriore. Questi dispositivi ricordano l’obbligo al conducente e a chi siede dietro, ma la responsabilità reale resta umana.
Le sanzioni immediate per il passeggero
Il passeggero che viaggia senza cintura riceve direttamente la multa. Il trasgressore non può invocare scuse legate alla brevità del viaggio, alla guida in zone periferiche o alla presenza di traffico scarso. Il verbale viene emesso sul posto dagli operatori in uniforme e si aggiunge,eventualmente,ad altre contestazioni.
Il peso della responsabilità sul conducente
La Corte di Cassazione ha più volte chiarito che l’autista è custode della sicurezza di chiunque salga a bordo. Egli deve controllare, prima della partenza, che tutti gli occupanti – anche adulti seduti dietro - abbiano la cintura correttamente inserita. La semplice raccomandazione non basta: la legge gli impone un effettivo dovere di vigilanza, paragonabile a quello di chi trasporta minori.
Quando la negligenza diventa reato
Se il guidatore ignora la disattenzione del passeggero e si verifica un sinistro con esiti gravi, la sua condotta può essere considerata concausa del danno. In uno scenario estremo, quando la mancata cintura contribuisce a lesioni serie o a un esito mortale, l’autista rischia l’accusa di lesioni personali stradali o di omicidio stradale, con conseguenze che includono processo penale, sospensione della patente e possibili periodi di detenzione.
La cintura dietro salva anche chi siede davanti
Oltre agli aspetti giuridici, la scienza della sicurezza stradale dimostra che la cintura posteriore tutela l’intero equipaggio. In un impatto violento, il corpo non trattenuto vola in avanti con forza tale da ferire gravemente chi occupa i sedili anteriori. Studi condotti in Europa attestano che l’uso del dispositivo riduce sensibilmente la mortalità e abbatte la gravità delle lesioni per tutti. Viaggiare con qualcuno sprovvisto di cintura significa quindi accettare un rischio che può trasformare un tragitto di routine in tragedia.












