
Un primo sguardo tra timori e fraintendimenti
Sui litorali di Puglia e dell’intera bassa costa adriatica,molte persone si trovano a fissare perplesse una distesa di granelli scuri lungo il bagnasciuga. L’immaginazione corre subito a ipotesi di petrolio o rifiuti industriali, eppure quel colore intenso proviene esclusivamente da processi geologici del tutto spontanei. Chi immerge la mano in acqua nota immediatamente l’assenza di sostanze viscose e di odori sospetti: la sabbia nera scivola via, leggera, senza lasciare traccia.
Dalle pendici del Monte Vulture fino al mare Adriatico
Il viaggio di questo materiale inizia nell’entroterra lucano,sulle pendici dell’antico vulcano spento Monte Vulture.I detriti ricchi di ferro e di altri minerali scuri si staccano nel tempo dalle rocce, vengono raccolti da tre corsi d’acqua che affluiscono nel fiume Ofanto e, raggiungono l’Adriatico. Le correnti costiere,soprattutto nelle aree più basse e sabbiose,distribuiscono questi granelli su chilometri di costa,colorando tratti di arenile a Barletta,Margherita di Savoia e,in alcuni periodi,anche nel Salento
Ferro e minerali, non agenti inquinanti
L’aspetto scuro deriva dall’alta concentrazione di ossidi di ferro mescolati a frammenti di magma solidificato. Questa composizione spiega perché la sabbia nera contrasti così tanto con la tipica tonalità chiara pugliese, senza rappresentare alcun pericolo per l’ambiente o per i bagnanti.
Schiume, chiazze e colori inconsueti: quando il mare si esprime
In primavera e durante l’estate compaiono spesso strisce di schiuma bianca, acque torbide o macchie giallastre che fanno temere sversamenti nocivi. Nella maggior parte dei casi si tratta di semplici combinazioni di pollini, microalghe, plancton o sostanze secrete da organismi marini. Le cosiddette mucillagini, risultato dell’attività biologica del mare, non sono tossiche e rientrano nella normale dinamica stagionale, come rilevano i monitoraggi delle ARPA regionali.
Posidonia oceanica, il tesoro marrone del bagnasciuga
Le banquette di Posidonia oceanica – quei tappeti di foglie e radici che si accumulano lungo la riva - vengono spesso scambiate per rifiuti. In realtà, la presenza di questa pianta (non alga) protegge la spiaggia dall’erosione, offre rifugio a numerose specie marine e segnala un ecosistema in salute. Rimuoverla in modo sistematico indebolirebbe la costa.
Tonalità verdi, marroni o rosate: sedimenti e microalghe in azione
Le variazioni cromatiche dell’acqua dipendono da sedimenti sollevati dal fondale, da cambiamenti di salinità o dalla proliferazione di microalghe. In assenza di avvisi ufficiali, questi fenomeni vanno considerati manifestazioni ordinarie della vita marina.
Marrobbio, vermi bentonici e altri spettacoli naturali
Sull’isola di Lampedusa capita di osservare il Marrobbio, oscillazione del livello del mare dovuta a differenze di pressione atmosferica, che nulla ha a che fare con terremoti o maremoti. Lungo le coste di Sicilia e Sardegna si avvistano invece i cosiddetti vermocani, organismi bentonici che indicano biodiversità e non minacciano la sicurezza dei bagnanti.












