
Meccanismi di difesa dietro la minimizzazione
Quando esplode la scoperta di un tradimento, chi ha infranto la fedeltà spesso si affretta a mettere in campo frasi come: «Non significava nulla, è stato soltanto un impulso». Gli esperti definiscono questa risposta razionalizzazione. Il gesto viene ridotto a una scivolata priva di valore emotivo, quasi fosse un incidente di percorso inevitabile. In questo modo la persona che ha tradito protegge la propria autostima e, insieme, tenta di rassicurare il partner ferito. tuttavia, anche il cosiddetto “errore senza peso” lascia segni profondi, perché incrina la fiducia che tiene unita la coppia.
Proiezione della colpa e doppia ferita
Un’altra strategia ricorrente è spostare la responsabilità altrove: «Se mi avessi dato più attenzioni, non sarebbe successo». Questa forma di proiezione ha lo scopo di alleggerire il senso di colpa attribuendo la causa del gesto a fattori esterni, spesso alla stessa persona tradita. Chi subisce, però, sperimenta un dolore doppio: alla sofferenza per l’infedeltà si aggiunge quella di sentirsi accusato di averla provocata. Studi sulle dinamiche relazionali mostrano che questa narrazione rallenta la ricostruzione del legame e rende più arduo qualsiasi tentativo di riavvicinamento.
Quando la normalizzazione cerca l’assoluzione pubblica
Le frasi giustificatorie non restano soltanto tra le mura domestiche. «Tutti possono sbagliare» o «Non era nulla di serio» vengono ripetute ad amici o sui social per creare un clima più indulgente. Questa operazione di normalizzazione abbassa, almeno sul momento, la pressione pubblica. Allo stesso tempo, però, accresce la distanza emotiva con il compagno o la compagna, che percepisce la mancanza di responsabilità come ulteriore offesa alla propria sensibilità.
Conseguenze emotive delle frasi usate dopo l’infedeltà
Ogni parola scelta da chi ha tradito agisce come un bisturi sulla relazione. Più il gesto viene minimizzato, più risulta complicato riavviare un cammino di fiducia reciproca. Alcune persone ingannate raccontano che il dolore più acuto non deriva dall’atto fisico, ma dalla superficialità mostrata dopo la rivelazione. Le interviste cliniche mettono in luce il peso decisivo del linguaggio: spesso è il modo di raccontare l’accaduto, più ancora dell’accaduto stesso, a scolpire le ferite emotive destinate a segnare la storia di coppia.












