
Giorno 1: dalla Baia dei Saraceni a Finalborgo, un tuffo nella Liguria più mediterranea
L’alba in baia dei Saraceni, a Varigotti, regala subito l’impressione di trovarsi davanti a un tratto di costa quasi esotico. Le case dalle tinte ocra e rosa si affacciano direttamente su una spiaggia chiara,dove l’acqua trasparente invita a nuotare fin dalle prime ore del mattino,quando la luce risulta ancora morbida. Poco oltre, il Sentiero del Pellegrino sale tra corbezzoli e ginestre, offrendo scorci continui sul blu intenso del Mar Ligure. Una volta raggiunto Noli, le antiche mura raccontano storie di marinai e di torri d’avvistamento. Nel pomeriggio, ecco Finale Ligure e il vicino Finalborgo, labirinto di vicoli in pietra e piazzette lastricate dove il tempo sembra essersi fermato. Tra un arco medievale e una bottega di ceramiche, il profumo di focaccia calda richiama chiunque passi.
Giorno 2: la poesia della Baia del Silenzio e le acque limpide di Moneglia
Il secondo giorno comincia nella Baia del silenzio di Sestri Levante, minuscola insenatura che risuona solo dei passi lenti dei visitatori e dello sciabordio dell’acqua. Le sfumature pastello delle facciate si specchiano in un mare immobile, quasi fosse uno specchio liquido. Dopo una nuotata lenta, una passeggiata sul lungomare tra profumo di basilico e salsedine conduce ai ristorantini in cui il pesto viene pestato nel mortaio al momento. Nel pomeriggio,la rotondità dei promontori di Moneglia abbraccia un golfo dalle tonalità smeraldo: maschera e boccaglio fanno scoprire fondali punteggiati di posidonia e piccoli branchi di castagnole. chi preferisce la terraferma può esplorare il centro storico, dove botteghe, edifici in ardesia e chiese cinquecentesche convivono in perfetto silenzio.
Giorno 3: sentieri sospesi e tramonti infuocati tra Monterosso, Vernazza e Manarola
Il viaggio prosegue nelle Cinque Terre, iniziando da Monterosso al Mare, la più ampia delle cinque. La spiaggia di Fegina,con sabbia chiara e acqua turchese,invita subito a un bagno rigenerante. Nel borgo antico, i vicoli stretti profumano di pane appena sfornato, e le finestre incorniciate da persiane verdi raccontano secoli di vita marinara. Chi ama camminare affronta il tratto di costa che conduce a Vernazza: la traccia serpeggia tra filari di vite, muri a secco e scorci vertiginosi sul mare. Arrivati in paese, la piccola piazza sul porticciolo sembra un anfiteatro scolpito nella roccia, perfetto per una granita al limone vista mare. Il tramonto appartiene a Manarola. Le luci calde del crepuscolo infiammano le facciate,trasformando il paesaggio in un mosaico di arancio,rosa e porpora. Sedersi sugli scogli con i piedi a mollo e ascoltare il canto delle cicale che sfuma nella sera è il modo migliore per chiudere la giornata.
Note di viaggio tra alte colline, mare e profumi di macchia mediterranea
Dalle Alpi Liguri al litorale, il contrasto tra montagne scoscese e spiagge minute regala continui cambi di prospettiva. Ogni curva di strada, ogni passo di sentiero riserva un profumo diverso: rosmarino, lavanda selvatica, timo e limone.Le distanze sono brevi,ma i panorami si succedono con tale rapidità da sembrare un continuo colpo di teatro. Chi percorre in treno la linea costiera si ritrova a sfiorare il mare,mentre dalle carrozze italiane scorrono borghi arroccati e baie nascoste. Chi sceglie l’auto, invece, si inerpica tra tornanti che si insinuano in boschi di lecci e scorrono poi lungo il bordo delle falesie.
Sapore di Liguria, tra focaccia, vermentino e pesto al mortaio
Ogni sosta è un invito a gustare la tradizione: la focaccia appena uscita dal forno, il profumo intenso del basilico raccolto all’alba sulle colline di Prà, l’olio ottenuto da olive taggiasche che esaltano qualunque piatto. Il vermentino, servito fresco a circa 10 °C, accompagna perfettamente acciughe al limone e trofie al pesto.Nei piccoli porticcioli, all’ora blu, capita ancora di incontrare pescatori che riparano le reti, pronti a vendere pesce appena pescato o a raccontare storie di mare e di tempeste improvvise.












