Nico Costanza, il creator che lascia l’Australia dopo sei mesi per una nuova libertà
Motivazioni oltreoceano
Il video registrato da nico Costanza nello scalo internazionale ha sorpreso più di 20.000 follower: il volto dietro l’alias BotaNico annuncia che la sua avventura in Australia si interrompe, almeno per ora. Lo dice con un tono sereno, quasi contemplativo, mentre ripete che quel continente lo ha reso “economicamente libero”, una condizione che – sottolinea – non aveva mai raggiunto in Italia né nel resto dell’Europa. Lì, persino con l’housekeeping, spiega, si accumulano risparmi sufficienti a finanziare lunghi itinerari senza la pressione di un lavoro costante.
Il sogno australiano raccontato ai follower
Nel filmato diffuso su Instagram, il creator evidenzia come la routine lavorativa negli antipodi permetta un equilibrio irraggiungibile altrove: tre mesi di impiego possono tradursi in quattro settimane di viaggio. La sua frase riecheggia tra i commenti: “Qui non si esiste per lavorare, ma si lavora per vivere”. Le reazioni rimbalzano da Milano a Madrid, da londra a Berlino, con decine di utenti che ammettono di sognare la stessa rotta.
Un arrivederci con tappa in Asia
nessuna fuga,piuttosto una parentesi. Il content creator confida che tornerà a settembre, forse già con un ingaggio sulla East Coast. Nel frattempo pianifica un mese abbondante in Asia per concentrarsi sui suoi progetti digitali, senza orari da turnista né badge da timbrare. L’obiettivo? Raccontare la transizione verso un’esistenza ancora più flessibile.
Le banane e il kerosene: il video che ha spaccato la community
Tra i contenuti più discussi del suo profilo spicca il reel in cui spiega il motivo per cui ha eliminato le banane dalla dieta. Secondo quanto ricostruisce, alcune piantagioni del Queensland tagliano gli esemplari improduttivi con un miscuglio di kerosene, glifosato e diesel. L’ipotesi di un possibile assorbimento di residui tossici nel suolo lo ha convinto a rinunciare al frutto. La clip ha innescato un’ondata di domande, tra chi lo applaude e chi pretende analisi più dettagliate.
Quel dubbio che fa discutere
“Quando restano sospetti fondati, meglio evitare”, ribadisce Nico. L’affermazione divide la platea digitale: c’è chi condivide la prudenza e chi chiede controprove da laboratori indipendenti. Intanto la sua scelta alimentare diventa un piccolo caso social, contribuendo ad ampliare il dibattito sulla sostenibilità delle colture tropicali.
Raccogliere ciliegie: quanto si guadagna davvero
Restando nel tema lavori “down under”, il creator ricorda che il picking stagionale delle ciliegie permette di portare a casa cifre ragguardevoli: in media 25 dollari australiani l’ora, con picchi che superano i 30 nei periodi di piena raccolta. A conti fatti, in venti giornate se ne vanno in tasca quasi due mensilità italiane, un dato che spiega l’attrazione esercitata da Australia su tanti giovani europei in cerca di aria nuova.