Settembre in Puglia, sei itinerari tra mare, gravine e antiche ciclabili
Il fascino discreto dell’autunno pugliese
Il mese in cui l’estate cede lentamente il passo regala alla Puglia una luce più morbida, giornate tiepide che oscillano attorno ai 25 °C e un’aria tersa capace di esaltare i contorni di uliveti, falesie e gravine. Chi desidera respirare all’aria aperta trova sentieri e strade sterrate quasi privi di folla, perfetti per un’avventura lenta e contemplativa.
Percorsi a piedi tra gravine, riserve e calanchi
Castellana e la gravina carsica, passeggiata nel cuore della pietra
La valle scavata nei secoli dall’acqua disegna un corridoio naturale che collega la gravina alla maestosa rete ipogea delle Grotte di Castellana. Il cammino, ad anello, copre poco più di cinque chilometri con un dislivello lieve, circa cento metri, e si completa in due o tre ore. Il terreno agevole permette anche alle famiglie di avventurarsi tra lame rocciose, lecci secolari e improvvisi squarci sotterranei dai riflessi dorati.
Tra dune e macchia mediterranea nella riserva di Torre Guaceto
A sud di Brindisi la riserva di Torre Guaceto custodisce sabbia finissima, lagune e una pineta profumata di resina. Il sentiero principale forma un piccolo anello di cinque chilometri, quasi pianeggiante, con un dislivello che non supera i dieci metri. In circa due ore si attraversano stagni popolati da aironi, tratti di costa selvaggia e il promontorio dove una torre aragonese scruta il mare.
Calanchi e masserie nel parco della Murgia Materana
L’area più ruvida della Murgia mostra un volto lunare fatto di creste d’argilla, piccole chiese rupestri e antiche fortificazioni in pietra calcarea. Il percorso ad anello, dieci chilometri per duecentocinquanta metri di dislivello, richiede gambe allenate e quattro ore di cammino. Ogni crinale regala vedute amplissime sulla Gravina di Matera: canyon, erbe spontanee e una tavolozza di toni ocra e grigio-blu.
In sella tra ulivi, scogliere e faggete
La ciclovia dell’Acquedotto, pedalando lungo archi secolari
Il tracciato che accompagna l’antico acquedotto si snoda nell’entroterra fra Locorotondo, Cisternino e i primissimi rilievi delle Murge. Chi decide di coprire l’intera tappa principale pedala per circa venticinque chilometri quasi completamente pianeggianti, con un dislivello che sfiora appena i venti metri. Stradine sterrate, ponticelli in pietra e la silhouette di trulli punteggiano un panorama di ulivi nodosi e campi di grano.
Costa salentina, tra torri di guardia e spiagge dorate
La ciclabile litoranea del Salento si stende dall’Adriatico allo Ionio per cinquanta chilometri ricchi di scorci: scogliere candidissime, sabbie rosate e borghi bianchi arroccati. Il profilo altimetrico resta morbido con circa cento metri di dislivello complessivo, adatto a chi ha un minimo di preparazione ma desidera fermarsi spesso per un tuffo o una visita alle torri seicentesche.
Boschi ombrosi e calette nascoste nel Parco del Gargano
All’interno del Parco Nazionale del Gargano una rete di sterrate conduce dal fitto di faggete e pini fino a balconi naturali sul mare. La traccia principale, amata dai biker, misura quaranta chilometri e sale complessivamente di cinquecento metri. I più allenati possono completare l’anello in giornata, alternando discese veloci, soste in piccole spiagge ghiaiose e sentori di mirto che riempiono l’aria.