
Vivere l’estate nella valle ai piedi del Monte Bianco
Chi arriva a Courmayeur e sale sugli impianti di Courmayeur Mont Blanc Funivie scopre un volto inatteso della montagna. La riapertura delle cabine regala accesso immediato a scorci poco battuti della Val veny, una zona che custodisce silenziosi sentieri, tavolozze di verde e pareti di roccia dove lo sguardo corre fino alle nevi perenni del massiccio più alto delle Alpi.
Come raggiungere i nuovi itinerari
La telecabina Dolonne e la seggiovia Maison Vieille in meno di sessanta minuti portano escursionisti e famiglie al cospetto del lago Checrouit, specchio dalle acque limpide che riflette le guglie del Monte Bianco. L’impianto consente di partire già in quota, risparmiando dislivello e lasciando energie per l’esplorazione di tragitti nascosti o semplicemente per sedersi sull’erba ad ascoltare il vento che scivola tra i larici.
Dal lago Checrouit ai panorami sospesi
Dalla conca del lago un tracciato ben segnalato si inoltra verso la balconata naturale che sovrasta l’intera Val Veny. Il percorso resta alto, lambisce pascoli costellati di genziane e si apre su vedute spettacolari dove la Aiguille Noire e le Pyramides calcaires disegnano un profilo di pietra quasi irreale. Chi preferisce un tragitto meno impegnativo sceglie la funivia Val Veny fino a Pré de Pascal e da lì segue la linea morbida del sentiero che corre parallelo al torrente, con continui scorci sul corso impetuoso della Dora della Val Veny.
Passeggiare lungo la Dora della Val Veny
Restare più in basso significa camminare tra ombra e luce, di fianco a cascate che vaporizzano l’aria. Gli appassionati di botanica qui osservano prati umidi dove fioriscono stelle alpine e orchidee spontanee, mentre i fotografi attendono l’ora dorata per immortalare la lama di sole che illumina le cime. Il costante rumore dell’acqua accompagna ogni passo, trasforma la passeggiata in una sorta di meditazione naturale.
Salire sul monte Chétif e dintorni
Poco oltre il fondovalle, il monte Chétif – affettuosamente definito il “nano” che guarda i giganti – attira chi desidera un panorama a trecentosessanta gradi. Il cammino verso la vetta è breve ma ripido, un vero regalo per gli amanti dell’arrampicata che trovano qui placche solide e vie ben chiodate. Per chi preferisce un ritmo rilassato, un tracciato più dolce aggira la parte superiore della montagna e consente di osservare da vicino la parete senza impegnarsi in forti pendenze. Guide escursionistiche e naturalistiche locali arricchiscono l’esperienza raccontando leggende, geologia e segreti del territorio.
Val Veny in sella alla mountain bike
Gli amanti delle ruote grasse non restano certo a guardare. gli impianti della valle trasportano senza costi aggiuntivi le biciclette, aprendo un ventaglio di discese e single track che si snodano tra ombrose abetaie e radure assolate. L’anello del Peuterey offre fresco costante grazie alla copertura del bosco, mentre la salita fino a Plan Checrouit regala un test di resistenza con tratti tecnici e placide pause panoramiche. Nel silenzio del sottobosco si sentono solo il fruscio delle gomme sul terreno e il canto di qualche fringuello che saluta i biker di passaggio.
Un’estate di scoperte
Tra panorami sospesi, acque alpine e boschi ombrosi, la rinascita estiva degli impianti di risalita apre porte che sembravano chiuse. La Val Veny smette di essere un luogo conosciuto soltanto da escursionisti esperti e si trasforma in un giardino verticale accessibile a piedi, con la bici o semplicemente con lo sguardo curioso di chi ama la montagna.












