Il fascino discreto del disegno illumina la Pinacoteca di Bologna
In mostra capolavori su carta
dal 20 settembre, le sale della Pinacoteca Nazionale di Bologna, in via Belle Arti, si riempiono di luce grazie a circa 60 fogli firmati da maestri italiani che coprono cinque secoli, dal Quattrocento al Novecento. Tra le mani di visitatori e studiosi scorrono i tratti di Guercino, Bartolomeo Passerotti, Ludovico Carracci, Domenichino, fino a Tommaso Minardi e Alessandro Cervellati. I disegni compongono l’esposizione intitolata «Il fascino discreto del disegno».
Una donazione che arricchisce il patrimonio pubblico
Le opere provengono da una raccolta più ampia, formata da 179 disegni e 21 incisioni, che il collezionista e docente Alessandro Zacchi ha consegnato alla città il 6 maggio 2024. L’atto di liberalità amplia sensibilmente le collezioni pubbliche bolognesi, offrendo nuovi territori di ricerca sulla grafica italiana.
Il profilo di Alessandro Zacchi
Studioso di storia dell’arte, insegnante di italiano e storia all’Istituto Belluzzi di Bologna, Zacchi ha setacciato per decenni mercati, archivi e collezioni private alla ricerca di fogli significativi. Egli annuncia già una seconda donazione, sottolineando di non provare distacco ma la gioia della condivisione: la raccolta è sempre stata pensata per la comunità.
Curatela e percorso tematico
La mostra, affidata a Marzia Faietti, Elena Rossoni e Mirella Cavalli, segue un itinerario che attraversa composizioni, figure, ritratti e caricature, vedute e paesaggi. Il filo rosso è il rigore critico che ha guidato Zacchi nella scelta di ogni pezzo.
Focus su Francesco Rosaspina e sulla scuola di raffaello
Uno spazio speciale è dedicato all’incisore Francesco Rosaspina: una sessantina di fogli testimoniano la sua maestria e la sua influenza sull’ambiente felsineo. Altro nucleo di grande fascino è un disegno proveniente dalla bottega di Raffaello, strettamente collegato agli affreschi vaticani, che permette di indagare i metodi di lavoro dell’atelier rinascimentale.
Catalogo e documenti esposti
Il percorso espositivo include un approfondimento sull’attività didattica e artistica di Rosaspina, accompagnato dal suo ritratto eseguito nel 1828 da George Hayter, conservato all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Un catalogo firmato White Book completa l’esperienza, offrendo schede dettagliate di ogni opera e saggi critici che allargano lo sguardo sulla grafica italiana dal Rinascimento al secolo scorso.