
Una casa chiamata porta
il pomeriggio allo stadio comunale Antonini sembra sospeso nel tempo: fra i guantoni e il mormorio del pubblico, Lamberto Boranga, nato nel 1942, riappare titolare con la maglia numero uno per la quarta giornata del campionato di prima categoria umbra tra Trevana e Vis Foligno. La sua voce vibra di emozione mentre racconta che «la porta mi fa sentire a casa, qui iniziai con la squadra del collegio dei salesiani».
Un cerchio che si chiude senza addii
A poche settimane dall’ottantatreesimo compleanno, l’ex portiere professionista decide di riportare il proprio talento dove tutto aveva avuto inizio.Spiega che lo fa «impegnandomi al massimo, senza timore», perché per lui «l’età è soltanto un numero, ed io continuo a considerarmi un ragazzo adulto».Il tesseramento regolare e le visite mediche superate aprono la strada a questo nuovo capitolo.
Il messaggio oltre il risultato
Le tribune accolgono un pubblico da grande evento. Il progetto “Lamberto Boranga e Trevana – Un amore infinito“,promosso dall’Usd Trevana in collaborazione con il Panathlon,attira tifosi di ogni età. il sindaco Ferdinando Gemma e il presidente Daniele Cecilia sottolineano che vedere un atleta di quasi ottantatré anni fra i pali «trasmette un’enorme lezione: corpo e mente possono restare in sintonia, a ogni età, anche partendo da Trevi si può sognare la massima serie e, un giorno, tornare alle radici».
Amici di sempre in campo e sugli spalti
Fra gli applausi compaiono volti noti del calcio umbro: Walter Novellino si unisce al riscaldamento per qualche minuto, mentre Franco Vannini segue da bordo campo. L’abbraccio degli ex compagni del Perugia aggiunge un tocco di nostalgia alla festa.
Non soltanto calcio
Il portiere annuncia che, a ottobre, volerà a Madeira per i campionati europei master di atletica, l’altra passione che lo accompagna da sempre. «Per ora mi godo questa emozione unica», confida, osservando il profilo del paese che lo ha visto crescere.
Un pomeriggio da ricordare
Sul prato verde, la voce dello speaker descrive il veterano come «recordman sportivo». Ogni parata di boranga si trasforma in un’ovazione, mentre l’atmosfera di festa avvolge lo stadio. La sensazione predominante resta quella di un ritorno che non intende segnare la parola fine, ma celebrare un legame mai spezzato con Trevi.











