Barbera difende le scelte della giuria e guarda già alla prossima mostra
Un’edizione da record, tra biglietti e visualizzazioni
I numeri della Mostra del Cinema di Venezia parlano in modo eloquente. sono stati venduti 103.033 biglietti, con un incremento del nove per cento rispetto all’anno precedente, e gli accrediti ritirati hanno toccato quota 13.934, anch’essi in crescita del nove per cento. La sezione Venice Immersive ha registrato 13.978 prenotazioni, vale a dire un balzo in avanti del sedici per cento. Sul fronte digitale, i contenuti pubblicati online hanno superato 44,4 milioni di visualizzazioni, con 855.125 interazioni e 1,3 milioni di visite al sito ufficiale.
Il verdetto: equilibrio tra cinema e spirito del tempo
«Lo considero un giudizio equilibrato: da un lato si è premiata la qualità cinematografica, dall’altro lo zeitgeist, lo spirito del tempo legato alla questione Gaza» afferma un rilassato Alberto Barbera il giorno successivo alla cerimonia conclusiva. La giuria guidata da Alexander Payne assegna il Leone d’Oro a “Father Mother Sister Brother” del regista indie statunitense Jim Jarmusch, mentre il Leone d’Argento va a “The Voice of Hind Rajab” di Kaouther Ben Hania, film che porta sullo schermo, solo attraverso la voce, il dramma della piccola vittima di Gaza.
Nessuno scontro interno alla giuria
Si diffonde la voce di una protesta da parte dell’attrice e sceneggiatrice brasiliana Fernanda Torres,ma Barbera la smentisce con decisione: «Non c’è stato alcun problema. Certo, il dibattito è stato lungo, ma sempre civile e approfondito».
«Ogni giuria è diversa, e va accettata»
Barbera non nasconde che un altro gruppo di giurati avrebbe potuto maturare scelte differenti. «Fa parte del gioco» osserva, invitando il pubblico ad accogliere il risultato senza riserve.
Rinnovo del mandato? Priorità al 2025
Alla domanda su un possibile rinnovo oltre il 2026, il direttore replica che, al momento, pensa soltanto all’organizzazione della prossima edizione, con l’obiettivo di mantenere lo stesso standard qualitativo raggiunto quest’anno.
Documentari in crescita, ma nessuna sezione separata
Il regista Gianfranco Rosi riceve il Premio Speciale della Giuria per “Sotto le nuvole” e lancia un appello per un maggiore sostegno al cinema documentario, proponendo una sezione dedicata. Barbera ricorda che, in selezione ufficiale, sono presenti ben quindici documentari e ribadisce la sua convinzione: la distinzione tra cinema del reale e finzione è sempre meno rilevante.
Il futuro passa dall’intelligenza artificiale
Guardando avanti, Barbera confida di aver risolto molti problemi logistici, ma sottolinea che c’è ancora molto da fare. Lo affascina la prospettiva di esplorare la nuova frontiera dell’intelligenza artificiale applicata al cinema e non esclude di introdurre, già dalla prossima edizione, iniziative specifiche dedicate a questo tema.