
Le difficoltà quotidiane nella metropoli di Tokyo
Vivere a Tokyo significa confrontarsi con costi elevatissimi e una logistica che richiede pazienza.Trovare un appartamento ricorda la caccia a un alloggio a Manhattan: pochi immobili, domanda altissima, competizione feroce. Durante i periodi di maggiore afflusso turistico tutto si aggrava. Gli spostamenti all’interno della città risultano lunghi; la rete della metro chiude a mezzanotte e un tragitto di media distanza in taxi può sfiorare i 50 euro.
Lingua, cartelli e comunicazione
Parlare inglese aiuta poco. Anche nel cuore cosmopolita della capitale la percentuale di residenti che padroneggiano l’idioma occidentale rimane bassa. Fuori da Tokyo l’ostacolo cresce perché circa l’80 % dei cittadini non ha mai lasciato le frontiere nazionali. gli alfabeti differenti rendono arduo persino interpretare i segnali stradali. Le app di traduzione offrono un supporto, ma leggere indicazioni, compilare moduli o comprendere annunci quotidiani resta una sfida continua.
Cucina stellare ma ripetitiva
Il fascino del sushi appena preparato, del ramen fumante o dell’okonomiyaki non basta, alla lunga, a colmare la nostalgia di un piatto di pasta al pomodoro.La proposta gastronomica locale è straordinaria, tuttavia consumarla sette giorni su sette, per mesi, stanca il palato di chi è cresciuto con sapori mediterranei. Esistono trattorie italiane,ma secondo Frison non eguagliano mai le esperienze vissute nella Penisola.
Tatemae, l’apparenza cortese
Nel sistema sociale giapponese ogni relazione si regge sul tatemae, la facciata formale che nasconde pensieri autentici. Entrare in un negozio significa essere accolti da personale impeccabilmente gentile, però quella gentilezza, vissuta quotidianamente, può apparire quasi artificiale. Per chi proviene da contesti dove il contatto umano è più spontaneo, il desiderio di interazioni sincere diventa forte.
Stereotipi e gesti fraintesi
Un abbraccio o un bacio sulla guancia,all’apparenza innocenti,spesso vengono interpretati in modo diverso. Secondo Samantha, alcune donne occidentali vengono giudicate “facili” se adottano la gestualità tipica della loro cultura. Anche un semplice abbraccio può essere scambiato per un dichiarato interesse romantico. Capire se l’attrazione di un residente sia autentica o alimentata dalla curiosità verso lo straniero richiede attenzione costante.
Un amore che resiste
Malgrado tutto, Samantha Frison continua ad amare profondamente il Giappone, consapevole che adattarsi implica sacrifici e compromessi.Le sue parole fungono da promemoria utile per chi sogna di trasferirsi o di trascorrere periodi lunghi in questa terra ricca di fascino e di contraddizioni.












