
passeggiate sotto le stelle fra le antiche domus
Quando arriva il tramonto, ogni venerdì e sabato di Settembre fino a venerdì 4 Ottobre, l’intero circuito della Grande Pompei apre i suoi cancelli in veste notturna. Le visite si svolgono dalle 20.00 alle 23.00, con ultimo ingresso alle 22.00, e permettono di attraversare strade, case e giardini illuminati da una luce suggestiva che restituisce il fascino originario della città vesuviana.
Due percorsi fra Pompei e Boscoreale
Chi sceglie l’accesso da piazza Anfiteatro entra in un itinerario che comprende i Praedia di Giulia Felice, la casa di Loreio Tiburtino, la casa della Venere in conchiglia e la Palestra Grande, dove la mostra “Essere donna nell’antica Pompei” racconta la condizione femminile di duemila anni fa. Il tragitto dura circa un’ora e il biglietto costa 7 euro.
Dalla parte opposta della città, l’ingresso conduce alla celebre Villa dei misteri; da qui una navetta collega velocemente il visitatore al sito di Boscoreale, con la Villa Regina e l’Antiquarium. L’intero percorso richiede all’incirca quaranta minuti per la villa pompeiana e un’ulteriore ora per la tappa boscorealese, sempre al prezzo di 7 euro.
L’odeion si anima con le voci delle donne
nelle stesse serate l’Odeion – il Teatro Piccolo di Pompei – diventa palcoscenico di uno spettacolo che unisce recitazione, danza e musica. L’ingresso avviene da Piazza Esedra, lo spettacolo dura mezz’ora, è preceduto da una breve visita guidata e mantiene il costo simbolico di 7 euro.
Il progetto teatrale “Pompeii.Vox feminae”
La produzione dal titolo “Pompeii. Vox feminae. Le parole segrete delle donne” affianca e amplia l’esposizione allestita nella Palestra Grande, visitabile fino al 31 Gennaio 2026. Dieci figure femminili – Arianna,Giulia felice,Ifigenia,Eumachia,Fedra,Flavia Agatea,Poppea,wilhelmina,Amaryllis e Asellina – si ritrovano in scena attraverso monologhi,dialoghi,gesti coreografici e musiche originali,restituendo al pubblico passioni,dolori e intuizioni che hanno attraversato i secoli.
Le protagoniste: schiave,regine,sacerdotesse
Le voci appartengono a schiave emancipate,imperatrici carismatiche,sacerdotesse influenti e scienziate ante litteram.Grazie a questa polifonia, lo spettatore scopre l’intelligenza, la forza e il coraggio che queste donne seppero esprimere in un mondo dominato da logiche patriarcali.
Una compagnia corale
Sul palcoscenico si alternano interpreti di grande intensità, fra cui Gennaro Apicella, Alessandro Balletta, Adele Cammarata, Costanza Cutaia, Marianna Fontana, Luca Iervolino, Manuela Mandracchia, Marica Mastromarino, Loredana Piedimonte, Elisabetta Pogliani, Alvia Reale, Paola Senatore e Imma Villa. La danza è affidata a Giada Primiano, mentre le sonorità dal vivo sono curate da Massimo Cordovani, Francesco Giangrande, Roberto Piazzolla e Stefano Saletti. Il progetto nasce da una drammaturgia condivisa tra Fabio cocifoglia e Rosario Sparno, con i costumi ideati da Giuseppe Avallone.Arte, musica e costumi
L’immagine guida scelta per la comunicazione, uno scatto di antonio Biasiucci intitolato “Manto”, racchiude la potenza evocativa che ispira l’intero racconto visivo e teatrale.
Informazioni utili per il pubblico
L’iniziativa è prodotta dal centro di produzione teatrale Casa del Contemporaneo in collaborazione con Le Nuvole teatro scienza arte, nell’ambito del progetto “EsoPop – storie in festival” sostenuto dal ministero della cultura. Prima di ogni replica,gli operatori didattici de Le Nuvole introducono il pubblico alle specificità storiche del luogo,rendendo l’esperienza ancora più coinvolgente.











