
Il fascino di Parigi visto dal tavolo di un bistrot
In Parigi,città che ancora oggi stupisce chiunque ami la buona tavola,una viaggiatrice italiana decide di condividere ciò che le è accaduto durante un pranzo all’interno di un locale dalla vocazione autentica.Non è un ristorante stellato,né una cena formale. È un semplice pasto di metà giornata che, con pochi piatti, riesce a racchiudere l’essenza più genuina dell’anima alpina d’Oltralpe, offrendo un’atmosfera accogliente e familiare.
Formaggi protagonisti di un rito conviviale
Il momento clou è rappresentato dalla fonduta savoyarde. Emmental, Beaufort e comté vengono fusi lentamente, insaporiti con kirsch, vino bianco, noce moscata, aglio, sale e pepe. Il risultato arriva in tavola fumante, affiancato da morbide patate lessate e da pane croccante, riportando alla mente l’intimità delle baite sulle Alpi.
Non solo fonduta, la raclette completa l’esperienza
Accanto alla fonduta viene proposta una raclette gourmande. Il formaggio sciolto accompagna prosciutto crudo, carne secca di manzo, salame e pancetta, ancora una volta con patate e un vassoio di affettati scelti. Il contrasto tra la sapidità dei salumi e la rotondità del formaggio crea un’armonia capace di conquistare anche i palati più esigenti.
Il vino di casa fa da cornice ai sapori
Per esaltare tanto ricchezza si opta per mezzo litro di vino rosso della casa. Non è una bottiglia prestigiosa, bensì un nettare semplice e sincero che accompagna senza invadere, sostenendo ogni boccone con discrezione.
Il conto che nessuno si aspetta nella capitale francese
Quando arriva il momento di pagare, la sorpresa è palpabile. in quattro spendono soltanto 118 euro, cioè 29,50 euro a persona.In una metropoli spesso ritenuta costosa, questa cifra appare quasi incredibile, soprattutto alla luce della quantità e della qualità dei piatti serviti. La turista italiana, entusiasta, descrive il pranzo come uno dei momenti più appaganti del suo soggiorno nella capitale, un vero viaggio nei sapori della Savoia vissuto senza fretta, con il calice ancora in mano e un sorriso soddisfatto sul volto.












