
L’arrivo brusco sulla pista asiatica
L’aereo proveniente da Mosca tocca l’asfalto della capitale nordcoreana con un colpo secco. Il movimento improvviso fa sobbalzare i viaggiatori, ma al termine dell’oscillazione nessuno lamenta conseguenze. L’area d’ingresso del moderno scalo di Pyongyang mostra corridoi luminosi, vetrate pulite e un’organizzazione che, in apparenza, ricalca quella di molti scali internazionali. La somiglianza svanisce appena oltre la porta a vetri. Da quel punto, guide ufficiali sorvegliano ogni passo degli ospiti stranieri.
Il decollo da mosca
All’aeroporto della capitale russa i passeggeri camminano per poche decine di metri lungo la pista prima di salire sul jet di Air Koryo, l’unica compagnia aerea nazionale della Corea del Nord. Durante la corsa di decollo la fusoliera vibra con insistenza. Alcuni viaggiatori ammettono di aver temuto che il velivolo non si alzasse. Nonostante le scosse, la salita prosegue fino a quota di crociera, lasciando sotto di sé i tetti di San Pietroburgo, le foreste siberiane e il vasto Estremo Oriente russo.
Tre sorprese in cabina
Una delle curiosità salta fuori appena si apre la tasca del sedile.la rivista di bordo dedica pagine su pagine ai successi di Pyongyang: stabilimenti tessili, dighe, ponti, cooperative agricole; fotografie che celebrano un’economia descritta come autosufficiente.
Un’altra particolarità riguarda l’illustrazione dedicata ai dispositivi elettronici. I disegni mostrano telefoni a conchiglia, cellulari con antenna estraibile e un portatile dalle forme spesse, tipico dell’inizio degli anni Duemila. Per un passeggero europeo la scena equivale a un salto temporale.
Infine arriva il vassoio del pasto. biscotti croccanti, snack al cioccolato e un piccolo salame avvolto nella plastica portano etichette scritte in hangŭl. L’hamburger, però, intriga e lascia scettici: la polpetta ha consistenza leggera e sapore vegetale. Una viaggiatrice ipotizza che si tratti di soia lavorata, scelta adottata – forse – per contenere i costi.
Uno sguardo raro su un Paese inaccessibile
Le immagini girate dalla giovane russa, condivise in rete, rappresentano una testimonianza difficile da ottenere. Il breve intervallo della primavera 2025, quando le autorità nordcoreane hanno permesso ingressi quasi liberi in alcune città, ha prodotto materiale visivo che oggi appare prezioso. In questo momento la frontiera è di nuovo serrata e soltanto Russia e poche altre nazioni mantengono collegamenti aerei regolari con Pyongyang.
La rigida quotidianità oltre il terminal
Una volta varcata l’uscita, le regole si fanno stringenti. I visitatori possono spostarsi esclusivamente lungo itinerari decisi in anticipo. Le conversazioni con i residenti sono rare e brevi. Quartieri, villaggi e campagne restano invisibili dietro barriere fisiche o dietro la semplice impossibilità di raggiungerli.
Un viaggio che pare provenire da un altro millennio
Scorrendo il video, le uniformi del personale di bordo, i sedili in velluto, le insegne al neon e la musica diffusa dagli altoparlanti ricordano un passato lontano. ogni dettaglio - dal telefono con antenna al panino di soia – contribuisce a creare la sensazione di essere sospesi tra due epoche diverse.
Il ritorno dell’isolamento
L’esperimento di apertura durato poche settimane si è concluso e l’accesso al territorio nordcoreano è di nuovo riservato a gruppi ristretti. Chi ha avuto la fortuna di occupare uno dei posti sull’unica rotta Mosca-Pyongyang ha riportato con sé un frammento di quotidianità normalmente celato al resto del mondo.












