Inspirationi e identità in campo
«Sono arrivato per giocare con chiunque fosse già qui, non per rimpiazzare nessuno. Certo, esistono compagni, fra cui Ademola Lookman, dai quali prendere esempio». Con queste parole Kamaldeen Sulemana presenta il proprio inserimento nell’Atalanta, dopo il passaggio dal Southampton. L’esterno ghanese ricorda di aver seguito a lungo le partite dei nerazzurri, soprattutto in Champions League, e confessa di essersi ispirato dapprima a Papu Gomez, poi proprio a Lookman. Si definisce «un attaccante rapido e diretto» a cui piace «saltare l’uomo,creare occasioni e cercare il dribbling»,pur riconoscendo di dover imparare a dosare queste giocate.
Il rapporto con Juric e gli obiettivi europei
L’ex Southampton ritrova a Bergamo il tecnico croato Ivan Juric, che aveva già conosciuto in Premier League. «Di Ivan apprezzo la mentalità forte e la cultura del lavoro che ha mostrato sin dal suo arrivo in Inghilterra e che oggi rivedo qui. Gli piace insegnare e predilige calciatori desiderosi di imparare». Sulemana sottolinea di avere «una strada lunga davanti»,ma di potersi affidare a un «ottimo maestro». Il traguardo che più lo entusiasma resta comunque la partecipazione alla Champions League, «un sogno che si realizza grazie alla fiducia di presidente, allenatore e staff».
Scelte di maglia e concorrenza offensiva
Parlando dei compagni di reparto,il ghanese ricorda la varietà di «personalità forti» fra cui Gianluca scamacca,Charles De Ketelaere,El Bilal Touré,Lazar Samardzic e,naturalmente,Lookman,da cui continua a «rubare i segreti». Il numero preferito sarebbe il 10, scelto fin da bambino per omaggiare Ronaldinho, ma poiché non è disponibile ha optato per il 7.«In gruppo mi chiamano tutti “Dino” – sorride – anche perché in rosa c’è un altro Sulemana, Ibrahim».












