
Il passaggio da un’alimentazione ricca di glucosio a un regime che sfrutta i grassi come principale carburante non si compie in una notte. Nei primi giorni il corpo si muove in un vero e proprio “limbo energetico”: le riserve di zuccheri diminuiscono, mentre la “fabbrica” che trasforma i lipidi in energia sta ancora scaldando i motori. Per la maggior parte delle persone servono tre o quattro giorni,ma non è raro che l’organismo chieda una o due settimane prima di raggiungere una chetosi efficace.È una fase fisiologica e temporanea che non segnala il fallimento della dieta,bensì il semplice bisogno di tempo per ritarare il metabolismo.
Gli elettroliti: il pilastro nascosto dell’energia
Appena i carboidrati scendono, l’insulina cala e i reni eliminano più acqua e con essa sodio, magnesio e potassio. La conseguenza può essere un insieme di mal di testa, debolezza e scarsa lucidità.In questo contesto, spiega la nutrizionista Iorio, il sodio non è un nemico: un apporto lievemente superiore di sale aiuta a compensare la maggiore perdita renale, restituendo tono e vitalità. Parallelamente, reintegrare magnesio e potassio tiene lontane crampi e sensazioni di fiacchezza.
Calorie, non solo carboidrati: l’errore più comune
Chi riduce drasticamente pane, pasta e frutta talvolta finisce per mangiare troppo poco, senza accorgersene. Il corpo interpreta la situazione come un deficit energetico globale e risponde rallentando i processi vitali,con conseguente stanchezza e calo della performance fisica e mentale. Proteine di qualità e grassi “buoni” possono sostenere pienamente le funzioni quotidiane, ma solo se le porzioni restano adeguate. Tagliare gli zuccheri non equivale a tagliare indiscriminatamente le calorie.
Sale, non demonizzarlo in chetogenica
La riduzione dell’insulina comporta un minor riassorbimento di sodio a livello renale; di conseguenza, un pizzico di sale in più rispetto alle abitudini resta non solo tollerabile, ma talvolta necessario per evitare spossatezza cronica.
Una colazione estiva che aiuta l’adattamento
Per iniziare la giornata senza zuccheri ma con energia, la nutrizionista suggerisce un frullato a base di latte di mandorla senza zuccheri aggiunti, avocado, un cucchiaio di burro di arachidi e qualche cubetto di ghiaccio: freschezza, fibre e grassi buoni che favoriscono sazietà e lucidità mentale.












