
L’attaccante del Liverpool, Mohamed Salah, ha pubblicamente rimproverato la Uefa per un tributo giudicato incompleto a Suleiman al-Obeid, ribattezzato il “Pelè palestinese“. L’egiziano ha domandato sui social: “Si può dire come è morto, dove e perché?”. Nel suo messaggio, l’exploit degli aiuti umanitari invocati lo scorso ottobre viene richiamato, con l’appello a fermare i “massacri” nella striscia di Gaza.
Chi era il Pelè palestinese
Il quarantenne Suleiman al-Obeid, padre di cinque figli, aveva collezionato 24 presenze con la selezione maggiore della Palestina, superando quota 100 reti nella carriera. Il soprannome di “Pelè palestinese” gli era stato attribuito per la sua verve offensiva e per l’impatto carismatico sui campi di Gaza e della Cisgiordania.
Il contesto del conflitto e i numeri della federazione
La Federcalcio palestinese sostiene che al-Obeid sia stato colpito a morte da proiettili israeliani mentre distribuiva aiuti alla popolazione. Lo stesso organismo sportivo indica in 321 il numero di tesserati,compresi giocatori e dirigenti,che avrebbero perso la vita dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023,episodio che ha fatto deflagrare l’ennesima spirale di violenza tra Israele e Striscia di Gaza.
Il futuro immediato dell’attaccante del liverpool
Reduce dal riconoscimento come miglior calciatore della Premier league per la seconda volta, Salah dovrebbe essere inserito nell’elenco dei convocati per la prima uscita ufficiale della nuova stagione: il Community Shield di domenica contro il Crystal Palace.












