
Un sigillo di pietra preserva un tesoro sepolto
Il 15 luglio, in Italia, un’équipe internazionale di studiosi ha portato alla luce una camera funeraria etrusca rimasta inviolata dal VII secolo a.C. La scoperta è avvenuta all’interno della necropoli di San Giuliano, nel cuore del Parco Regionale del Marturanum, a due passi da Barbarano Romano, circa 70 chilometri a nord-ovest di Roma. Proprio qui, nel terreno tufaceo dell’altopiano, l’ingresso in pietra si è conservato integro, impedendo per quasi ventisei secoli ai tombaroli di depredare il sepolcro.
La necropoli di San Giuliano rivela nuovi segreti
Il progetto di ricerca, condotto da Baylor University nel Texas insieme a ricercatori italiani, ha finora censito oltre seicento sepolture sull’altopiano; tutte, tranne questa, erano state svuotate nel corso dei millenni. Nella camera chiusa, gli archeologi hanno individuato i resti di quattro individui adagiati su letti di pietra. La quiete sotterranea ha preservato un patrimonio di oltre cento oggetti in condizioni eccezionali.
Un corredo di oltre cento manufatti racconta vite e riti
Anfore elegantemente decorate, recipienti in ceramica fine, fibule in bronzo, punte di lancia in ferro e raffinati fermagli per capelli in argento erano disposti con cura intorno ai defunti. L’analisi preliminare suggerisce la presenza di due coppie,presumibilmente un uomo e una donna per ciascun giaciglio,ipotesi che verrà verificata tramite studi antropologici,isotopici e genetici.
Uno sguardo rinnovato sulla civiltà che precedette Roma
La cultura etrusca, fiorita tra il IX e il I secolo a.C. nell’Italia centrale, era celebre per la maestria nella metallurgia, il commercio marittimo con Grecia, Egitto e Oriente, la posizione sociale paritaria delle donne e un articolato sistema religioso. I manufatti recuperati, insieme alla disposizione dei corpi, offrono un’opportunità senza precedenti per approfondire le pratiche funerarie, i banchetti rituali e la visione dell’aldilà di un popolo che, pur venendo assorbito da Roma, lasciò un’impronta profonda sull’arte, sull’architettura e sul diritto della futura capitale del Mediterraneo.












