
Perché recuperare le penne esaurite
Le penne a sfera sono dappertutto: in borsa, sulla scrivania, nel cassetto della cucina. Quando l’inchiostro finisce, finiscono spesso in un angolo insieme ad altri oggetti che, da quando la lista della spesa si compila sullo smartphone, restano inutilizzati. Ogni corpo in plastica richiede più di mezzo millennio per decomporsi, perciò scegliere di riutilizzarle significa alleggerire l’impatto ambientale e limitare la presenza di rifiuti.
Creare mini contenitori da viaggio
Il fusto di una penna robusta diventa con facilità un astuccio tascabile.Si svita la punta, si sfila il tubicino di inchiostro, si sciacqua con acqua e sapone, poi si lascia asciugare. All’interno trovano spazio spille da balia, anelli, orecchini o minuscole viti. Un tappo di plastica, un pezzetto di sughero o una striscia di nastro adesivo sigillano l’apertura. In questo modo nasce un organizzatore leggero, perfetto da infilare in tasca o nella borsa da viaggio.
Altri riutilizzi ingegnosi
Chi disegna può trasformare la penna vuota in un tubo protettivo per pennelli sottili o matite tecniche. chi lavora spesso con dispositivi elettronici avvolge i cavi degli auricolari, del caricabatterie o della power bank attorno al corpo cavo, evitando nodi e rotture. Chi coltiva erbe aromatiche o viaggia con ingredienti sempre a portata di mano riempie il fusto con piccole quantità di spezie o semi. Le opzioni non finiscono qui: basta osservare l’oggetto e immaginare una funzione adatta ai propri ritmi quotidiani.
Impatto sul pianeta
Immaginare che ogni persona scelga di recuperare cinque penne all’anno significa sottrarre milioni di pezzi di plastica alle discariche. È un gesto semplice, quasi spontaneo, che riduce la necessità di nuove materie prime e limita le emissioni legate alla produzione di oggetti monouso. Ogni penna riutilizzata diventa un piccolo tassello di un mosaico più ampio,in cui la sostenibilità nasce da azioni quotidiane e accessibili a tutti.












