
Il piano del Comune di Napoli
Il Comune di Napoli ha mostrato in anteprima alla Società Calcio Napoli,a Figc e a Uefa l’idea di trasformare lo stadio Diego Armando Maradona in uno scenario simile al leggendario Maracanà di Rio de Janeiro. L’amministrazione guidata da Gaetano Manfredi, attraverso l’assessore alle Infrastrutture, Mobilità e Protezione Civile Edoardo Cosenza, ha svelato su Facebook i punti chiave di un restyling che deve sostenere la candidatura di Italia e Turchia agli Europei di calcio 2032.H3
Il ritorno del terzo anello
Il progetto prevede il ripristino del terzo anello, chiuso da ventuno anni. Questa scelta restituirà circa 10.000 posti e farà salire la capienza complessiva fino a quota 68.000-70.000 spettatori.L’intervento viene già finanziato dal Comune,e la progettazione è in fase avanzata.Cosenza sottolinea che l’obiettivo consiste nell’allineare il Maradona agli standard di due stadi dalla filosofia architettonica affine: l’Olimpico di Roma e il Maracanà.
Copertura ampliata e museo sotto le tribune
Seguendo l’esempio dello stadio brasiliano, verranno estese di tre campate le strutture di copertura.Il nuovo tetto ospiterà un impianto fotovoltaico di grande taglia, che porterà benefici energetici e ambientali. La costruzione di un primo anello senza soluzione di continuità con il secondo migliorerà la visuale, avvicinerà il pubblico al terreno di gioco e libererà spazi al livello inferiore, destinati a un museo dedicato alla storia del club partenopeo.
Numeri a confronto con Olimpico e Maracanà
Lo stadio Maradona attualmente dispone di 54.726 posti omologati. L’Olimpico ne offre 70.634, mentre il Maracanà raggiunge quota 73.609. Con la riapertura del terzo anello e la creazione del nuovo primo anello, l’impianto di Fuorigrotta si avvicinerà alle cifre dei due colossi, colmando quel divario che finora ha penalizzato la struttura campana sul piano internazionale.
Le prossime mosse
Il dibattito adesso si sposta sulle scrivanie di Figc e Uefa, chiamate a valutare la proposta partenopea. Cosenza ribadisce che, indipendentemente dall’esito della candidatura agli Europei, il Comune intende comunque realizzare gli interventi previsti, per consegnare alla città uno stadio in linea con le ambizioni di Napoli e con gli standard dei più celebri impianti del mondo.











