Dove si estende il gigante di ghiaccio
Il Perito Moreno domina l’estremo sud-ovest della provincia di Santa Cruz, a due passi dal confine con il Cile e incastonato all’interno del Parco nazionale Los Glaciares. Questa massa gelata nasce dal vastissimo Campo di ghiaccio meridionale della Patagonia, quindi scende lungo la Cordigliera delle Ande fino a tuffarsi nel Lago Argentino, il bacino d’acqua dolce più ampio dell’Argentina. La lunghezza complessiva sfiora i 30 chilometri, mentre la superficie copre quasi 250 chilometri quadrati, grosso modo undici volte la città di Buenos Aires. La parete frontale, alta oltre 70 metri sopra il livello del lago, regala a visitatori e studiosi un punto di osservazione privilegiato sulle fragorose frane di ghiaccio che cadono periodicamente nell’acqua.
Una lunga storia di apparente equilibrio
Per decenni il Perito Moreno è stato considerato un caso raro di stabilità in una regione dove quasi tutti gli altri ghiacciai arretravano di centinaia o migliaia di metri. La spiegazione più citata richiamava la presenza di una cresta sommersa che fungeva da ancoraggio naturale: il fronte del ghiaccio restava incastrato su quel rilievo subacqueo e, di conseguenza, la retrocessione risultava minima. Tra il 2000 e il 2025 la perdita di lunghezza era inferiore a 100 metri, un valore irrisorio se confrontato con i vicini colossi in rapido declino.
L’indagine che ha ribaltato le certezze
Nel 2022 un’équipe mista di studiosi argentini e tedeschi ha sorvolato il ghiacciaio in elicottero montando sofisticati radar a penetrazione per misurare lo spessore del ghiaccio e scandagliare la morfologia del fondale del Lago Argentino. A quelle campagne in quota sono state integrate serie di immagini satellitari raccolte dal 2000 al 2025. L’insieme dei dati ha permesso di disegnare la prima mappa tridimensionale completa del sistema, evidenziando il profilo della base rocciosa, la velocità di avanzamento e la variazione di altezza in ogni settore.
Il nuovo ritmo di ritiro preoccupa gli esperti
Le analisi indicano che dal 2019 la perdita di spessore si è impennata di oltre sedici volte. Il fronte, che una volta arretrava di appena 0,34 metri ogni dodici mesi, oggi si assottiglia in media di 5,5 metri l’anno. ancora più impressionante è il ritiro orizzontale: tra il 2021 e il 2025 il margine di ghiaccio ha perso circa 700 metri a stagione, più di quanto avesse lasciato sul campo nei vent’anni precedenti messi insieme.
Cosa potrebbe accadere nei prossimi anni
Il notevole assottigliamento minaccia di far perdere al ghiacciaio il contatto con la storica cresta subacquea. Se il ghiaccio dovesse staccarsi da quel punto di appoggio, inizierebbe a galleggiare su acque ben più profonde, dove l’erosione da fusione e i distacchi di blocchi aumentano drasticamente. I modelli ottenuti dai ricercatori collocano la prossima area di possibile stabilità solo diversi chilometri più a monte: in pratica, il Perito moreno potrebbe arretrare in tempi brevi ben oltre l’attuale linea costiera del lago, ridefinendo il paesaggio e mettendo fine all’immagine di ghiacciaio “invulnerabile” che lo ha reso famoso.












