
La lista degli artisti premiati si allunga
Alla prossima cerimonia dei Kennedy Center Honors salirà sul palco Sylvester Stallone,affiancato dalla leggenda del country George Strait e dall’icona della disco Gloria Gaynor. Accanto a loro compariranno i pionieri del glam rock Kiss e l’attore britannico Michael Crawford, indimenticabile interprete de Il fantasma dell’opera a Broadway e del visionario impresario P. T.Barnum.
Un presidente deciso a guidare la cerimonia
Il presidente Donald Trump ha spezzato la tradizione che lo vedeva assente dalle celebrazioni e ha rivelato di voler condurre personalmente l’evento previsto a inizio dicembre. Dopo aver sostituito i membri democratici nel consiglio di amministrazione del Kennedy Center e aver preso le redini dell’istituzione, il capo della Casa Bianca ha dichiarato di aver «eliminato la programmazione politica woke», sostenendo di aver «invertito il declino» dell’ente culturale.
Gli ambasciatori hollywoodiani di Trump
Tra gli ospiti più attesi, Stallone spicca come convinto sostenitore del presidente. Nel novembre 2024, durante un incontro post-elettorale a Mar-a-Lago in Florida, l’interprete di Rocky e Rambo ha definito Trump «il secondo George Washington». Allo stesso tavolo siedono da tempo altri volti noti di Hollywood,come Jon Voight e Mel Gibson.
Le reazioni del mondo accademico e artistico
La virata culturale impressa dall’amministrazione genera allarme tra storici e difensori della libertà di espressione. L’associazione Pen America paventa il rischio di «riscrivere la storia» e impoverire le mostre della rete dello Smithsonian,mentre Sarah Weicksel,direttrice esecutiva dell’American Ancient Association,giudica l’intervento governativo «un grave abuso di potere». I timori si concentrano sul riesame imposto a programmi e allestimenti futuri dei musei federali, considerato l’ennesimo segnale di un controllo sempre più serrato sulle principali istituzioni culturali di Washington.












