
Uno sguardo che abbraccia l’Etna e il Mar Ionio
Arrivando a Troina, la strada serpeggia tra i fianchi verdi dei Monti Nebrodi e si apre, all’improvviso, su una veduta che lascia senza fiato: il profilo imponente dell’Etna da un lato, il chiarore del Mar Ionio in lontananza dall’altro. Il borgo si trova a oltre 1.100 metri sul livello del mare, altezza che regala orizzonti limpidi e un’aria carica di resina e vento.Nelle giornate terse il vulcano appare così vicino che sembra di poterne sfiorare i pendii innevati o le fumarole che salgono lente verso il cielo.
La prima capitale normanna nel cuore dell’isola
Il centro storico di Troina custodisce tracce di popoli antichissimi, ma sono i Normanni a lasciare l’impronta più evidente. Ruggero d’altavilla, infatti, ne fa la prima capitale della Contea di Sicilia.passeggiando tra vicoli di pietra, archi scolpiti e gradini consumati, si avverte la presenza di secoli sovrapposti. La Cattedrale di Maria Santissima Assunta, fondata nel 1061, si erge come un libro aperto sulla storia medievale; il suo interno conserva tele preziose e un silenzio denso di spiritualità. Poco distante, la cripta della Chiesa di San Silvestro e le rovine dell’Abbazia di San Michele Arcangelo parlano di ritiri monastici, di preghiere sussurrate e di battaglie dimenticate. Ogni pietra sembra raccontare un capitolo diverso, mentre il vento trascina con sé odore di legna e campane lontane.
Natura selvaggia tra faggete e laghi nascosti
La posizione panoramica fa di Troina un balcone naturale sul Parco dei Nebrodi. sentieri ombrosi attraversano faggete secolari e conducono al lago Sartori,specchio d’acqua incastonato fra pareti verdi. Lontano dagli itinerari più battuti, il silenzio diventa compagno di viaggio e rende l’esperienza ancora più autentica. Qui il tempo sembra scorrere con un ritmo diverso: si può sostare su un muretto al tramonto, osservare l’Etna tingersi di rosa e percepire la forza di una Sicilia profonda, radicata nella roccia e nella memoria.











