
Controversia globale attorno a una fetta di impasto
La pizza con l’ananas è diventata, quasi suo malgrado, il simbolo di una frattura culturale. Nella Penisola italiana il solo pensiero di un frutto dolce su un disco di pasta condito e cotto nel forno tradizionale suscita un’ondata di rifiuto, mentre in Canada, Stati Uniti, Australia e persino in diverse città della Germania la stessa combinazione scatena entusiasmo, ordini a raffica e meme a ripetizione sui social network.
Origini canadesi di un’idea greca
prima di approdare ai trend digitali, la pizza guarnita con ananas nasce nel 1962 tra i tavoli di un locale di Chatham, cittadina dell’Ontario. Dietro al bancone c’è Sotirios “Sam” Panopoulos, cuoco di radici greche. Una sera, per pura curiosità, decide di accompagnare il classico prosciutto con qualche fetta di ananas sciroppato. L’esperimento colpisce lui, il fratello e i clienti abituali, che la ricevono in assaggio gratuito. La novità prende piede, si consolida tra le ordinazioni del ristorante e varca presto i confini della provincia.
Come nacque il nome hawaiana
Contrariamente a quanto molti pensano, il legame con le Isole Hawaii è solo nominale. Il frutto impiegato da Sam proveniva da un barattolo del marchio “Hawaiian”. Per comodità, il pizzaiolo greco-canadese tradusse l’etichetta in un soprannome d’effetto, generando il più grande malinteso della storia delle specialità da asporto.
Amata oltre oceano, osteggiata nella penisola
Con il passaparola dei viaggiatori e il fiuto dei ristoratori oltreoceano, la “hawaiian pizza” finisce nei menù di catene internazionali. Oggi è tra le richieste più frequenti nei locali da asporto di Toronto, Los Angeles e Sydney. In Australia,secondo un’analisi interna alla maggiore catena del Paese,risulta la varietà preferita.Nello stesso tempo, in gran parte della Penisola Italiana continua a essere vista come un affronto alla tradizione napoletana. Lo scontro verbale tra puristi e innovatori alimenta in rete discussioni senza tregua, trasformando una semplice ricetta in fenomeno di cultura pop.
L’eredità di Sam Panopoulos
Quando Sam Panopoulos si spegne nel 2017, il suo nome è già parte della storia gastronomica contemporanea. Il suo merito non si limita all’introduzione dell’ananas sulla pizza, ma testimonia il valore di un gesto audace compiuto dietro i fornelli di una pizzeria di provincia. Quell’atto di curiosità ha dimostrato che la cucina, anche quando infrange i canoni, riesce a stimolare passione, dibattito e identità.











