
Sarà inaugurata in serata, negli spazi ipogei di AquaMater, l’installazione “Extinction” firmata dall’artista Max Papeschi. L’opera, che trasforma le cavità della Città dei Sassi in uno scenario sospeso fra archeologia, cultura pop e impegno civile, invita il pubblico a confrontarsi con i temi attuali dell’autodistruzione, della guerra e della crisi ambientale.
Un esercito inatteso
Immaginando un futuro nel quale la specie umana si è estinta e il pianeta Terra è ridotto a semplice reperto cosmico, Papeschi mette in scena un esercito di quarantotto sculture monumentali: guerrieri in terracotta il cui corpo richiama gli antichi guardiani dell’imperatore cinese Qin Shi Huang, ibridati con la testa di uno gnomo da giardino, figura popolare delle mitologie domestiche.
Il progetto e i suoi protagonisti
Alla serata materana saranno presenti Antonio Calbi, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi e, insieme a Stefania Morici, curatore del progetto realizzato con la collaborazione dell’Apt Basilicata. Calbi ha voluto portare in basilicata questo percorso artistico per aprire un dialogo fra patrimonio culturale, attualità e capacità attrattiva del territorio.
Dal nord alla Lucania
Dopo le tappe al Palazzo delle Stelline di Milano, all’Aeroporto di Malpensa, al Teatro degli Arcimboldi e all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, “Extinction” coinvolge ora, oltre ai Sassi, anche il pozzo seicentesco di Salandra e la Torre Normanna di San Mauro Forte, stringendo un forte legame fra memoria locale e destino planetario.
Una riflessione urgente
La direttrice generale dell’Apt Basilicata, Margherita Sarli, sottolinea che il viaggio nell’arte affronta, con sguardo visionario e tagliente, le grandi emergenze del nostro tempo e il valore insostituibile della cultura della pace, lanciando dalla terra lucana una riflessione potente sulla riconoscibilità della cultura stessa.












