
Allo Spazio cinema del Festival di Locarno, la celebre costumista italiana riceve il Vision Award di Ticinomoda e saluta il pubblico con un candido “Voilà, è tutto qui”. Il tono è disarmante: quattro statuette agli Academy Award non alterano la sua naturale modestia,anzi la esaltano.
Una passione nata quasi per caso
Molto prima delle luci della ribalta, tutto comincia con un semplice paio di jeans prestato a un’attrice. Da quel gesto spontaneo scaturisce la curiosità per un mestiere al quale, confessa, non aspira da sempre.Eppure, mentre studia – “continuo a formarmi, non ho mai veramente smesso”, scherza – intuisce che la strada giusta è quella dei tessuti, dei colori, delle silhouette.
Da Kubrick ad Anderson, due mondi opposti sul set
Il primo film cui prende parte è A Clockwork Orange di Stanley Kubrick. Il regista, colpito dalla sua fama di infaticabile “workaholic”, la coinvolge grazie anche al consiglio della moglie. Canonero ricorda quell’esperienza come “la più bella della mia vita dal punto di vista del cinema”, pur ammettendo che, a lavorazione conclusa, accarezza ancora l’idea di diventare regista.
Con Kubrick basta una parola chiave per lasciarle campo libero, mentre Wes Anderson desidera seguire da vicino ogni dettaglio visivo. Sul set di Grand Budapest Hotel, mostra al cineasta un campione di lana che, a seconda della luce, oscilla tra il blu e il viola.Anderson balza sulla sedia: “This is it!”. L’albergo rosa, confessa Canonero, è una sorpresa persino per lei.
“Con Anderson c’è quasi una simbiosi, con Kubrick si vola in autonomia”, spiega, evidenziando come entrambi i metodi possano generare risultati memorabili.
Ispirazioni e maestri
“Ogni bravo costumista compie lo stesso percorso; non faccio nulla di particolarmente diverso”, sottolinea.Cita colleghi “bravissimissimi” che continuano a ispirarla, tra cui il compianto Piero tosi. L’ammirazione per gli altri professionisti si intreccia a quella per i grandi registi: “Il cinema è collaborazione pura”, ribadisce.
Consiglia con entusiasmo La trama fenicia di Wes Anderson, film che la conquista per inventiva e charme. Sembra un promemoria vivente di come ricerca,talento e istinto possano fondersi in modo naturale,proprio come quel paio di jeans prestato tanto tempo fa.











