
Lungo la costa del Cilento, il nome Palinuro vibra ancora dei versi di Virgilio. Il timoniere di Enea,tradito dal dio del sonno,scivolò tra le onde,raggiunse queste rocce e vi trovò la fine: una vicenda che trasforma ogni scorcio in racconto epico. Oggi,mentre il sole dipinge bagliori dorati sulle falesie,sembra di udire il richiamo di quel navigante perduto.
Estate a Palinuro: colori,profumi e silenzi
Quando arriva la bella stagione,il paesaggio si accende di vita. L’aria profuma di macchia mediterranea, il blu del Tirreno diventa zaffiro, le colline echeggiano di cicale. Le giornate, scaldate da un sole generoso, invitano a tuffarsi in acque trasparenti che oscillano tra verde smeraldo e turchese. Ogni tramonto, incendiando l’orizzonte, regala istanti di quiete quasi mistica.
Tra grotte e spiagge nascoste: il mare si racconta
Il litorale custodisce angoli segreti raggiungibili solo dal mare. la Spiaggia del Buon Dormire appare come un dipinto incastonato fra scogliere rosate; la sabbia dorata sfuma dolcemente in fondali cristallini. Poco distante, la Grotta Azzurra accoglie i visitatori in un gioco di riflessi cobalto: la luce filtra dall’ingresso, scivola sull’acqua e rimbalza sulle pareti, trasformando l’interno in un vero scrigno di bagliori.
Passi nel verde verso il faro: lo sguardo oltre l’orizzonte
Un sentiero immerso tra lentischi, mirti e corbezzoli conduce al faro di Capo Palinuro, secondo per altezza in Italia. Dal balcone naturale che lo circonda, lo sguardo spazia lungo la costa campana fino alle lontane sagome delle Isole Eolie nelle giornate più limpide. Camminare qui,tra vento salmastro e profumo di resina,significa percepire l’intreccio perfetto tra natura selvaggia e memoria antica.












