
Cos’è un frigorifero solidale
Un frigorifero solidale, chiamato anche community fridge o frigo di quartiere, è un punto di raccolta pubblico in cui chi possiede cibo in eccedenza, ma ancora perfettamente commestibile, lo deposita e chi invece ha bisogno lo preleva gratuitamente.L’idea rimane semplice: ridurre lo spreco alimentare e sostenere chi attraversa un momento di difficoltà,favorendo al tempo stesso l’incontro tra vicini. Gruppi di volontari monitorano la pulizia, l’ordine e la temperatura degli alimenti collocati all’interno di questi armadi refrigerati, mantenendo il progetto sicuro e accessibile.
Come funziona e quali regole garantiscono la sicurezza
Il meccanismo non prevede registrazioni né controlli complessi. Chiunque deposita confezioni integre, insalate pronte, panini impacchettati o frutta e verdura facilmente riconoscibili.Viene invece vietato l’abbandono di carne cruda, pesce non sigillato o pietanze ormai deteriorate. I volontari,ogni giorno,verificano data di scadenza,etichette e condizioni igieniche,svuotano eventuali scarti e igienizzano il frigo in modo che il cibo resti sicuro per chi lo preleverà più tardi.
Il viaggio virale di Jordi in Svizzera
Il costo della vita in Svizzera è tra i più alti del pianeta, per questo il video di Jordi, content creator spagnolo, riesce a sorprendere milioni di persone. Nella clip,girata tra le vie di Zurigo,il ragazzo visita tre frigoriferi: il primo contiene soltanto frutta,il secondo ospita un melone ormai poco fresco,il terzo però si rivela un piccolo tesoro. Sugli scaffali campeggiano panini confezionati, insalate pronte e una scatola di donuts di un marchio famoso, tutto prossimo alla scadenza ma ancora impeccabile. Il racconto dimostra quanto un’idea semplice possa trasformarsi in uno strumento concreto per chi cerca un pasto gratuito.
Dalla Germania alla Svizzera: la mappa europea
Il primo frigorifero solidale europeo nasce a Berlino nel 2014 e da lì il concetto si diffonde rapidamente in tutta la Germania. A Galdakao,nei Paesi Baschi,compare il primissimo modello spagnolo,mentre in Francia prende forma la rete “Frigos Solidaires”, con decine di installazioni nella capitale e nelle grandi città. Nel Regno Unito i community fridges superano quota 450, alcuni alimentati da colossi della distribuzione che preferiscono donare piuttosto che sprecare. In Svizzera il progetto “Madame Frigo” posa oltre 170 refrigeratori pubblici, dislocati per lo più nei centri urbani, e un fitto tessuto di volontari ne garantisce il funzionamento quotidiano. In Olanda e Belgio l’idea è presente, ma la capillarità resta inferiore rispetto ai paesi citati.
La situazione in Italia
Nel nostro Paese la crescita prosegue a ritmo costante, tuttavia il circuito non è ancora abituale come altrove. Torino, Bari e Milano ospitano i nuclei più attivi, ma manca un vero coordinamento su scala nazionale. ONG, parrocchie e associazioni di quartiere colmano questo vuoto, pur non disponendo dell’appoggio istituzionale strutturato che sostiene progetti simili in Francia o in Spagna.
Perché nei paesi nordici il modello fatica a decollare
Nelle nazioni scandinave e in numerosi territori dell’est Europa, la presenza di frigoriferi solidali risulta sporadica, spesso limitata a iniziative isolate. In queste aree il welfare statale copre ampiamente i bisogni alimentari della popolazione, riducendo la domanda di soluzioni di quartiere come i community fridges.












