
Un confine in mezzo all’erba, tra Muggia e ancarano
Un angolo di costa che sembra un bosco affacciato sull’Adriatico: prato verde, alberi ombrosi, scogli lisciati dall’acqua. Al centro di questo scenario, poco distante da San Bartolomeo di Muggia, spunta un monolite in pietra. Non c’è dogana, nessun cartello monumentale, soltanto quel blocco che indica, in silenzio, l’esatto punto in cui l’Italia finisce e la Slovenia comincia. Basta un passo per ritrovarsi dall’altra parte, e il sentiero di sassi si trasforma in un viaggio nella memoria.
La storia incisa in un cippo di pietra
Il piccolo corso d’acqua che lambisce il cippo era, fino a pochi decenni fa, la linea che divideva due universi contrapposti. Da un lato, Trieste tornata sotto Roma nel 1954; dall’altro, la Zona B affidata all’ex Jugoslavia. Qui passava la famigerata cortina di ferro. Il lezioso torrente che oggi bagna i piedi dei bagnanti valeva, ieri, più di qualsiasi passaporto. Lì l’Occidente filo-americano osservava, a distanza ravvicinata, il socialismo indipendente inaugurato da josip Broz Tito dopo l’uscita dal Cominform nel 1948.
Quando la geopolitica incontra la tintarella
Oggi chi cerca refrigerio si sdraia sul prato, sorseggia una birra con vista sull’Istria e ignora quasi del tutto la tensione che saturava l’aria durante la Guerra fredda. In meno di dieci metri si passa da un bar italiano a un distributore sloveno, in un cortocircuito che mescola vacanza e quotidianità. Tra i commenti sui social, qualcuno chiama questo tratto di costa “la micro Berlino del Nordest”, mentre altri ricordano le parole pronunciate in passato su quella che fu definita “pulizia etnica” degli italiani. Il dibattito resta acceso quanto il sole estivo, ma la spiaggia continua a restare un punto di incontro, non più di divisione.
Il racconto social diventa itinerario di viaggio
Il video che ha portato alla ribalta il luogo mostra il creatore di contenuti, Ignazio, mentre passeggia tra l’erba e indica il cippo. La clip ha conquistato in poche ore decine di migliaia di spettatori, molti dei quali hanno salvato la località tra le destinazioni da scoprire. Ignazio,tra una risposta e l’altra,ricorda di rispettare l’ambiente: niente rifiuti,niente pose da influencer sul blocco di pietra,solo attenzione per una striscia di Europa che racconta più di un manuale di storia.
Come raggiungere quel tratto di costa
Chi parte alla scoperta del confine dovrà puntare verso Punta Sottile, dove è disponibile un piccolo parcheggio.Le coordinate, 45.5932° N e 13.7518° E, guidano a un sentiero sterrato che sfocia direttamente sul prato costiero. Il sito è aperto a tutti, privo di stabilimenti e di servizi: servono scarpe comode, zaino leggero e rispetto assoluto per la natura. In fondo al cammino, l’incontro con il cippo regala la sensazione di toccare con mano un confine che, per una volta, non erige muri ma invita a esplorare.












