Una turbina marina da record illumina 55.000 case al largo della costa di Fujian
Caratteristiche principali
La nuova turbina eolica offshore realizzata da dongfang Electric Corporation si erge al largo delle coste di Fujian, nella Cina orientale, e stabilisce un primato mondiale. Il nacelle, cuore dell’impianto che poggia sulla torre, svetta per 185 metri, quanto un grattacielo di circa sessantatre piani. Ogni pala, lunga oltre 120 metri, supera la dimensione di un campo da calcio. Con una potenza nominale di 26 megawatt, il generatore è in grado di fornire energia elettrica sufficiente per alimentare circa 55.000 abitazioni in dodici mesi.
Progettazione per condizioni estreme
Le acque di fronte alla provincia di Fujian sono regolarmente investite da tifoni,e la macchina è stata concepita per resistere a venti impetuosi e mareggiate violente. I materiali impiegati, uniti a rivestimenti anticorrosione, proteggono le parti in metallo dall’azione dell’acqua salata, garantendo una vita operativa prolungata. Sensori e sistemi di controllo intelligenti monitorano costantemente vibrazioni, temperatura e umidità, adattando in tempo reale il funzionamento delle pale in presenza di condizioni meteorologiche critiche.
Il ruolo nel mosaico energetico cinese
L’installazione rientra nella strategia di Pechino finalizzata a ridurre la dipendenza da petrolio e gas, privilegiando fonti rinnovabili come vento e sole. Nel corso del 2023, la nazione asiatica ha incrementato la propria capacità eolica più di qualunque altro Paese, raggiungendo con anticipo gli obiettivi fissati per l’accoppiata solare-eolica. Impianti di questa scala testimoniano la volontà di spingere sull’acceleratore della transizione energetica e di presentarsi come leader mondiale del settore.
Ombre sullo sfondo carbone
L’entusiasmo per turbine colossali convive con un parallelo potenziamento delle centrali a carbone. Nei primi mesi del 2024 sono partiti cantieri per quasi 95 gigawatt aggiuntivi di capacità termoelettrica da fossile, suscitando apprensioni tra climatologi e ambientalisti. Questa coesistenza di investimenti in rinnovabili e in combustibili tradizionali rende complesso il bilancio delle emissioni di anidride carbonica e pone interrogativi sul percorso che la Cina intraprenderà nei prossimi anni.












