
Quello che pochi anni fa somigliava a un copione di fantascienza sta iniziando a materializzarsi tra i riflessi dei padiglioni di Shanghai. La cina ha impresso un’accelerazione poderosa nella corsa ai robot con sembianze umane,facendo capire che il proprio obiettivo non è solo essere presente nel futuro,ma guidarlo.
Quattro giorni di meraviglie alla world artificial intelligence conference 2025
Per quattro intense giornate la metropoli cinese ha ospitato l’evento clou dedicato all’intelligenza artificiale. Oltre 80 realtà industriali hanno svelato circa 150 modelli, molti dei quali affacciatisi per la prima volta davanti al pubblico. Più che una semplice esposizione, la fiera si è trasformata in un messaggio programmatico: portare la robotica fuori dai laboratori, inserirla nella quotidianità e moltiplicarne la produzione sino a farne un comparto di risonanza mondiale.
Autonomia e creatività: i talenti inediti dei nuovi robot
Il pubblico ha osservato con stupore il braccio robotico di dobot, potenziato dal modello VLA sviluppato da Tencent. L’apparato combina visione, linguaggio e movimento, riuscendo a comprendere indicazioni, correggere eventuali errori e decidere in autonomia come procedere. L’attenzione si è spostata anche sugli androidi di Unitree, capaci di passare dalla boxe alla calligrafia con naturalezza. Deep Robotics ha mostrato quadrupedi ormai impegnati in fabbriche e istituti scolastici; Keenon ha tolto il velo a XMAN, pensato per trasformare il settore dei servizi; Cyborg Robotics ha puntato su un prototipo adatto ad ambienti pesanti, sottolineando la forza industriale.
Competizione globale: il piano strategico della Cina
Secondo l’esperto di intelligenza artificiale integrata Jiang Lei, la vera novità consiste nel fatto che questi sistemi non si limitano più a seguire sequenze preimpostate: ora percepiscono il contesto, ragionano e si adattano in tempo reale. Pur mantenendo gli Stati Uniti un vantaggio in biomeccanica, la Cina sfrutta la propria capacità produttiva e l’enorme flusso di dati per accelerare uno sviluppo destinato a varcare i confini nazionali.L’impressione è nitida: il capitolo più significativo della robotica umanoide potrebbe essere scritto in mandarino, e forse molto prima di quanto si immagini.












