
Il nuovo campionato inizia al Mapei
Dopo soltanto dodici mesi di cadetteria, il Sassuolo torna a calcare i campi della Serie A e lo fa proprio sabato, al mapei Stadium di Reggio Emilia, ospitando i campioni d’italia del Napoli. Alla vigilia della gara, l’allenatore Fabio Grosso si mostra sereno: conferma che l’obiettivo primario resta la salvezza e che la bagarre coinvolge almeno sei o sette squadre. La fiducia, però, non manca e lui ribadisce di sentirsi pronto ad affrontare un’annata importante sotto ogni aspetto.
Obiettivi e mercato secondo Grosso
Il tecnico neroverde sottolinea che la rosa ha ancora qualche tassello da inserire, anche se il club possiede già idee chiare sul da farsi. Il mercato è in pieno fermento ma, assicura, i programmi non cambiano: l’organico attuale costituisce una buona base e l’intesa con la società è totale.
Focus su Laurienté e matic
Riflettori puntati su Armand Laurienté. L’esterno francese riceve più di una richiesta e il suo futuro resta in bilico: Grosso ammette di essere felice di allenarlo, pur riconoscendo che, qualora il calciatore desiderasse partire, la società sarebbe pronta a prenderne atto. All’opposto, per quanto riguarda Nemanja Matic, il trainer emiliano non ha dubbi: la carriera del serbo parla da sola e il suo eventuale arrivo in Romagna alzerebbe ulteriormente il livello di esperienza del gruppo.
La sfida con il napoli campione d’Italia
La prima giornata regala subito un esame severissimo. Il Napoli, pur privo di Romelu Lukaku, resta una corazzata. Grosso conosce da vicino il valore tecnico dell’organico partenopeo e l’abilità del suo allenatore, ma ribadisce che il Sassuolo si sente all’altezza e non intende limitarsi al ruolo di comparsa.
Uno sguardo alla nazionale
Chiudendo l’intervista, l’ex terzino dell’Italia campione del mondo 2006 esprime soddisfazione per la scelta di Gennaro Gattuso in azzurro. Grosso sottolinea le qualità umane dell’amico e sostiene che l’intero movimento calcistico possa beneficiare del suo lavoro. L’importante, osserva, è ricominciare a mostrare la stessa identità che in passato aveva reso la nazionale un modello vincente.












