
Nel parco Nazionale dello Stelvio, l’Alta Valtellina accoglie l’itinerario del Giro del Confinale, un percorso circolare che tocca quattro valli – Val Zebrù, Val Cedec, Valle dei Forni e l’omonima Val Confinale – spingendosi fino a quota 3010 metri. Il tracciato, interamente compreso nel massiccio Ortles-Cevedale, regala incontri ravvicinati con fauna alpina, fioriture profumate e panorami dominati da ghiacciai scintillanti.
Da dove si parte: due accessi per un’unica avventura
Chi arriva in auto può lasciare il veicolo al Rifugio Forni e incamminarsi subito sull’anello, oppure scegliere il parcheggio del Niblogo per imboccare il sentiero che conduce al Rifugio Quinto Alpini in circa quattro ore di salita. Entrambe le soluzioni consentono di chiudere il giro senza dover tornare sui propri passi.
Durata modulabile in base al passo di ciascuno
Le tappe possono essere adattate alle gambe e al tempo disponibile. Gli escursionisti più allenati completano il percorso in due giorni,prevedendo dalle sei alle otto ore di marcia quotidiana. Chi preferisce un ritmo più contemplativo suddivide il cammino su tre giornate, limitando l’impegno a quattro o cinque ore giornaliere e concedendosi lunghe soste davanti alle vedute glaciali.
Quando partire: la finestra migliore tra fine giugno e fine settembre
Il manto nevoso in quota si ritira generalmente dopo la metà di giugno, rendendo sicuro il passaggio sui versanti più alti. Il periodo compreso fra il 20 giugno e il 20 settembre garantisce sentieri liberi da neve, rifugi aperti e temperature gradevoli, con massime diurne che raramente superano i 20 °C nei punti oltre i 2500 m.
H3 – Sentieri segnalati e pernottamenti in quota
La segnaletica a fondo bianco e rosso guida senza incertezze lungo l’anello. I punti d’appoggio più utilizzati sono il Rifugio Quinto Alpini, il Rifugio Pizzini-Frattola e il già citato Rifugio Forni.Prenotare con anticipo il pernottamento consente di scegliere il tipo di giro preferito: bivacco spartano per chi viaggia leggero, oppure mezza pensione con piatti tipici valtellinesi per chi desidera ristorarsi dopo la fatica.
A piedi o in sella: lo stesso fascino in due versioni
Oltre che a piedi,il Giro del Confinale si presta alla mountain bike. alcuni tratti richiedono comunque di spingere o portare la bici a mano, in particolare nelle sezioni più ripide o pietrose. Gli appassionati di due ruote dovrebbero valutare l’assistenza di una guida alpina che conosca nel dettaglio i punti tecnici.
Mappe, tracce GPS e consigli utili
Cartografia dettagliata e tracce per dispositivi GPS sono scaricabili dal portale dedicato all’itinerario. Sullo stesso sito compaiono indicazioni aggiornate circa l’agibilità dei sentieri, le variazioni di percorso dovute a lavori forestali o a fenomeni naturali e i recapiti telefonici dei rifugi.Chi volesse essere accompagnato da professionisti può prenotare le date proposte dalle guide alpine locali, con la possibilità di formare piccoli gruppi omogenei per livello di esperienza.
Un’esperienza autentica nel cuore delle Alpi
L’anello del Confinale regala scorci continui sui torrenti impetuosi della Val Zebrù, sulle moraine della Val Cedec e sulle lingue ghiacciate che scendono dal gran Zebrù. Cervi, stambecchi e marmotte popolano i versanti erbosi, mentre nei prati d’alta quota si diffonde il profumo del timo serpillo. Il tutto avviene in un silenzio rotto soltanto dai suoni della montagna: il rumore dei passi sulla ghiaia, il sibilo del vento tra le rocce, il fruscio delle acque che si gettano a valle.












