
soltanto parole incollate in silenzio, destinate a dialogare con chiunque passi di lì.
Parole che parlano di radici e appartenenza
I testi evocano memoria,radici,paesaggi interiori,un invito a restare ancorati a luoghi che spesso rischiano di spopolarsi. Il messaggio, affidato a una carta leggera, si è diffuso rapidamente, lambendo l’animo di chi passeggiava fra le case antiche. C’è chi si è fermato per leggere ad alta voce, chi ha fotografato, chi ha semplicemente abbassato lo sguardo per custodire dentro di sé quel pensiero.
Il commento del sindaco Bruno Tierno
Il primo cittadino Bruno Tierno racconta lo stupore di essersi imbattuto nei versi all’alba. Sottolinea di non conoscere l’identità di chi ha fisicamente affisso i fogli, ma spera che dietro l’iniziativa ci sia la mano dei più giovani. Vi intravede un segnale di resilienza, un richiamo a credere nella forza dei piccoli centri interni. L’idea, ora, è trasformare quei fogli effimeri in manufatti duraturi: stampe su tela o pannelli rigidi da collocare stabilmente nelle vie del paese.
Verso il Fasanella Fest di fine agosto
Il progetto del sindaco punta a esporre le poesie in forma permanente durante il Fasanella Fest, previsto per il 22, 23 e 24 agosto. Sarebbe un modo, sottolinea Tierno, per impreziosire i vicoli e celebrare un gesto tanto semplice quanto capace di accendere emozioni profonde. Con i suoi poco più di cinquecento abitanti, Sant’Angelo a Fasanella si trasforma così in un intimo laboratorio culturale, dove la creatività non ha bisogno di palcoscenici istituzionali: basta un muro, una porta, una pietra millenaria perché la poesia trovi casa.












