
Un ritmo lento che conquista fin dal primo passo
Appena si varcano le porte di Guimarães, l’aria sa di storia viva. Le colline ricamate di vigneti del Minho avvolgono la città,mentre un silenzio operoso accompagna passeggiate fra botteghe artigiane e taverne dove si versa vinho verde fresco. Qui la modernità resta sullo sfondo, lasciando spazio a un’esistenza tranquilla che invita a rallentare.
Nel labirinto UNESCO dove tutto parla di Medioevo
Il cuore antico custodito dall’UNESCO si apre in un reticolo di vicoletti in pietra. Praça de Santiago e Largo da Oliveira si presentano come salotti all’aperto, circondati da palazzi con balconate in ferro battuto e portali ogivali. Ogni finestra, ogni insegna dipinta a mano racconta secoli di vita quotidiana, mentre le ombre del tardo pomeriggio colorano le lastre di granito.
La roccaforte simbolo della nascita della nazione
Pochi passi più in alto ed ecco il severo profilo del Castello di Guimarães. Contro il cielo, le sue torri in pietra fermano lo sguardo e rimandano a leggende di assedi, gesta e alleanze. Da lassù i tetti rossi e le colline formano un quadro sconfinato, lo stesso orizzonte che vide la nascita di Afonso Henriques, primo sovrano portoghese.
Splendore nobiliare fra sale a cassettoni e arazzi
Accanto alla fortezza si erge il Paço dos Duques de Bragança, residenza quattrocentesca con comignoli altissimi e interni rivestiti di legno. Tavoli intarsiati, armature lucenti e arazzi fiamminghi parlano di potere e raffinata vita di corte, riflettendo il prestigio che la casata raggiunse nei secoli.
Spiritualità scolpita nella pietra
Poco distante, la basilica di Nossa Senhora de Oliveira richiama sguardi con la sua facciata gotica. All’interno l’altare barocco splende d’oro e azzurro, mentre il chiostro offre un silenzio interrotto appena dallo scorrere dell’acqua di una minuscola fontana.
Dal centro alle alture in pochi minuti di funivia
Chi desidera respirare bosco e roccia sceglie il Santuario da Penha. La teleferica parte dalla città e in un attimo supera i tetti per addentrarsi nel verde, regalando un panorama che abbraccia l’intera vallata. Lassù, fra massi granitici punteggiati di lecci, si levano piccoli eremi e una cappella che diventa punto d’osservazione privilegiato al tramonto.
Musei che aprono finestre su epoche diverse
Il racconto di Guimarães prosegue nelle sale del Museu de Alberto Sampaio, dove paramenti sacri, sculture e oreficerie illustrano la devozione locale. nel Museo Archeologico martins Sarmento il viaggio si spinge ancora più indietro, fino alla Citânia de Briteiros, oppidum dell’età del ferro che svela mura ciclopiche, strade basaltiche e tracce di case circolari. Il Centro Cultural Vila Flor inserisce invece arte contemporanea e sperimentazione in un tessuto urbano tradizionale, confermando la vocazione creativa della città.
Sapori del Minho fra pietra,calici e chiacchiere
Al calar della sera l’odore di carne alla brace si diffonde nei vicoli. Le taverne propongono bacalhau mantecato, salsiccia al cumino e l’immancabile brodo verde di cavolo. Il bicchiere appannato di vinho verde accompagna conversazioni spontanee con abitanti che salutano con un semplice “olá” e raccontano storie di famiglia tramandate come cimeli.
Una dimensione autentica che resiste al tempo
Il fascino maggiore di Guimarães sta nella sua capacità di restare se stessa. Niente folle oceaniche, niente corse affannate: solo pietre antiche che restituiscono echi di un passato glorioso, integrate in una vita presente fatta di gesti quotidiani, artigiani al lavoro e bambini che giocano sotto gli archi medievali.












