
Il 2024 si è rivelato un anno complicato per Carrefour Italia. Il gruppo ha chiuso l’esercizio con una perdita vicina a 250 milioni di euro, accompagnata da un arretramento del 5,3 % delle vendite a parità di rete. Il giro d’affari complessivo, fermo a 3,63 miliardi di euro, non consola il vertice di Boulogne-Billancourt, che da mesi studia come liberarsi dei rami meno redditizi. L’amministratore delegato Alexandre Bompard lo ha lasciato intendere più volte: servono soluzioni rapide per i mercati considerati periferici, e l’Italia rientra in questa categoria.
Trattative riservate con Conad, Esselunga e Lidl
Nei corridoi della sede milanese circola un piano che prevede la cessione graduale di parte della rete a tre colossi: Conad, Esselunga e Lidl. Non si parla di un passaggio in blocco, bensì di negozi “spacchettati” per area geografica e convenienza commerciale. Ogni potenziale acquirente potrà scegliere gli ipermercati,i supermercati o i punti vendita di prossimità più compatibili con la propria strategia. L’obiettivo è alleggerire il perimetro italiano senza provocare scossoni immediati sul mercato,pur sapendo che la mossa ridisegnerà l’assetto della grande distribuzione nel Paese.
Impatto sui dipendenti: tra trasferimenti e incertezze
Il destino dei circa 12 000 addetti sparsi tra Piemonte, Lombardia, Lazio, Campania e altre regioni resta in bilico. Qualora l’accordo andasse in porto, i nuovi proprietari potrebbero assorbire parte del personale, ma non esiste ancora un piano di ricollocazione condiviso. Nelle ipotesi peggiori alcuni reparti potrebbero chiudere,costringendo i lavoratori a valutare trasferimenti a molti chilometri di distanza o,peggio,a confrontarsi con il rischio esubero.
Che cosa cambierà per i clienti italiani
Sulle prime, chi farà la spesa sotto una nuova insegna potrebbe non notare differenze clamorose: scaffali ordinati allo stesso modo, referenze abituali ancora in vista. Dietro le quinte,però,ogni gestore riorganizzerà assortimenti,promozioni e politica dei prezzi secondo criteri propri. L’arrivo di Conad, Esselunga o Lidl in spazi finora marchiati Carrefour significa più concorrenza fra catene nazionali e minore presenza di gruppi esteri nella distribuzione alimentare italiana.
Una trasformazione a tappe per la grande distribuzione in Italia
Il percorso non sarà immediato: il passaggio di proprietà richiederà autorizzazioni, verifiche antitrust e confronti sindacali. Nel frattempo il mercato osserva con attenzione.Se il disimpegno di Carrefour si concretizzasse, il comparto retail tricolore si troverebbe a gestire una nuova geografia di negozi, dove marchi già radicati rafforzano la loro capillarità e i consumatori si abituano a un diverso equilibrio fra offerte, fidelity card e iniziative promozionali.











