
A un primo sguardo le minuscole sporgenze sui tasti F e J possono sembrare un vezzo estetico,eppure la loro funzione risale agli albori della dattilografia. Fin dall’epoca delle prime macchine per scrivere, quei rilievi guidano gli indici verso la corretta posizione di partenza sulla fila centrale. In questo modo le altre dita si dispongono automaticamente su A, S, D, K, L e ;, consentendo di battere i tasti con ritmo costante senza abbassare lo sguardo sulla tastiera.
La posizione delle dita e la fila centrale
I rilievi tattili su F e J si rivelano fondamentali per chi segue la tecnica classica di dattilografia. Collocando la mano sinistra su A S D F e la destra su J K L Ñ, la memoria muscolare registra rapidamente la distanza tra le lettere. Il risultato è una scrittura più fluida,con meno errori e maggiore resistenza all’affaticamento di occhi e polsi.
L’evoluzione della tastiera qwerty
Il layout QWERTY, ideato da Christopher Sholes nel 1868, nasce per evitare che le leve metalliche delle prime macchine per scrivere si incastrassero quando due tasti venivano premuti in rapida successione. Separando le lettere più usate, la probabilità di blocco meccanico diminuiva sensibilmente. Nonostante l’assenza di martelletti nei moderni computer,quel progetto si afferma come standard planetario e approda non solo su portatili e desktop,ma anche su smartphone,bancomat e dispositivi di bordo negli aerei che sorvolano l’Europa e il Nord America.
Piccoli indizi su tastierino numerico e varianti di layout
La tastiera custodisce ulteriori segreti. Sul tastierino numerico, il tasto 5 presenta una piccola protuberanza che svolge la stessa funzione di guida per chi inserisce serie di cifre senza distogliere lo sguardo dallo schermo. Al di là di QWERTY, esistono disposizioni come AZERTY, diffusa in Francia e Belgio, oppure DVORAK, pensata per ridurre i movimenti delle dita e aumentare la velocità di battitura in lingua inglese. Anche se touchscreen e dettatura vocale guadagnano terreno, le tastiere fisiche continuano a dominare scuole, uffici e redazioni da Roma a New York: le minuscole tacche su F e J restano compagne indispensabili per chi cerca rapidità e precisione nella scrittura quotidiana.











